«Una sanzione imminente e annunciata, che dimostra come le associazioni animaliste e ambientaliste avessero ragione nel volere chiudere la barbarie dei “richiami vivi”. Lo avevamo detto e ripetuto: la risposta del Governo italiano alla messa in mora da parte dell'Ue per violazione della direttiva “Uccelli”, risposta contenuta nella legge sulla competitività, rappresentava un pasticcio normativo, nel tentativo di salvare la vergognosa pratica dei richiami vivi e non sarebbe stata accettata dall'Europa. Oggi, con il parere motivato previsto dalla procedura d'infrazione, anticamera del deferimento alla Corte di Giustizia, la Commissione Europea ribadisce con forza l'improrogabile necessità di abolire la cattura dei migratori per farne dei veri e propri “fischietti viventi”.» Lo dichiara l'Enpa, che prosegue: «Governo e Parlamento procedano subito all'adeguamento normativo alle regole comunitarie, un gesto opportuno per chiudere dignitosamente il semestre di presidenza italiana dell'Unione. La pratica dei richiami vivi ha rappresentato un grave danno ambientale non solo per il nostro Paese ma per la biodiversità internazionale e una evidente violazione della normativa contro il maltrattamento ai danni degli animali, date le note condizioni di detenzione e di autentica tortura praticata sull'avifauna, prigioniera a vita, al buio per lunga parte dell'anno, spesso condannata alla dolorosa muta forzata».