RICHIAMI VIVI. APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI A MATTEO RENZI: CANCELLI QUESTA BARBARIE E CON ESSA LA PROCEDURA D’INFRAZIONE

«Rivolgiamo un forte appello al Presidente del Consiglio, alla vigilia dell'assunzione di un incarico tanto importante e delicato in Europa, affinché l'esordio della presidenza italiana avvenga con un gesto significativo: la chiusura della procedura d'infrazione attraverso la fine della vergognosa pratica dei richiami vivi, che rappresenta una violazione del diritto comunitario, un danno ambientale, una ferita alla coscienza dell'opinione pubblica italiana. Nella messa in mora voluta dalla Commissione Europea nel febbraio scorso si afferma con chiarezza, tra gli altri rilievi, che in Italia non c'è alcun bisogno di richiami vivi per l'esercizio della caccia.» Lo dichiarano le associazioni Animalisti Italiani, Enpa, Italia Nostra, Lav, Lipu, Oipa, Wwf, lanciando un forte invito a Matteo Renzi, che domani presenterà alla Camera le linee programmatiche della presidenza italiana dell'Unione Europea. 
 
«Nel terzo millennio non è più tollerabile che centinaia di migliaia di uccelli selvatici, quei migratori che rappresentano il patrimonio prezioso del continente europeo e non solo, finiscano nelle reti e siano condannati a trascorrere una vita di sofferenze e sevizie in minuscole gabbiette, al buio, per perpetuare una forma di caccia anacronistica, crudele ed in pieno contrasto con tutte le norme del codice penale che puniscono i maltrattamenti sugli animali. Chiediamo al Presidente del Consiglio di ascoltare la voce della stragrande maggioranza degli italiani e dei tantissimi parlamentari – proseguono le associazioni – che alla Camera, nell'ambito delle Legge Europea, hanno votato per la cancellazione della barbarie dei richiami vivi, anche se purtroppo il loro voto non è stato sufficiente.»
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