RICHIAMI VIVI: APPELLO DEI PRESIDENTI DELLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE

A poche ore dal cruciale voto in Senato sull’uso degli uccelli migratori come richiami vivi da caccia, un gruppo di senatori del PD ha rivolto un accorato appello al Governo e ai vertici del loro partito per l’abolizione di questa crudele pratica venatoria condannata dalla stessa Commissione europea. Un appello che fa propria la richiesta delle associazioni animaliste Enpa e Lipu, che insieme alla rete civica di mobilitazione Avaaz hanno lanciato una petizione che in pochi giorni ha raccolto il sostegno di oltre 130mila cittadini.
 
Nella lettera aperta (testo in calce) indirizzata tra gli altri a Matteo Renzi, al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e al sottosegretario di stato per gli affari europei Sandro Gozi, i senatori chiedono che venga fatto ogni sforzo per introdurre questo divieto nel decreto legge n.91 all’esame delle Commissioni Ambiente e Industria, e per scongiurare il ripristino di un testo addirittura peggiorativo che comporterebbe per l'Italia automatiche sanzioni da parte dell’Ue, tanto più sconvenienti per l'immagine del nostro Paese durante il semestre italiano di presidenza europea. Un’ipotesi che sta trovando sostegno non solo in forze politiche tradizionalmente vicine ai cacciatori, ma anche all’interno del Partito Democratico. (21 luglio)
 
Luca Nicotra, rappresentante di Avaaz in Italia: “Le associazioni dei cacciatori hanno scatenato negli ultimi giorni una fortissima azione di lobbying su Governo e partiti chiedendo non solo che questa crudele pratica rimanga legale, ma perfino che non venga regolamentata secondo le direttive europee. Se i vertici del PD scegliessero di ascoltare i cacciatori e di ignorare i moniti dell’Unione europea e la volontà dei cittadini commetterebbero un errore politico gravissimo non solo in termini elettorali”.
 
Carla Rocchi, presidente nazionale dell'Enpa: "Sarebbe un gesto di autentico disprezzo verso la stragrande maggioranza degli italiani, se il Governo o il Senato respingessero la richiesta plebiscitaria di cancellare l'obbrobrio dei richiami vivi. Se si dovesse affermare la logica della vecchia politica filo-venatoria, quella che considera i cacciatori come un serbatoio di voti – si tratta ormai solo una leggenda metropolitana! – sarebbe una vergogna, che si aggiungerebbe alla vergogna di una pratica crudele che imprigiona, acceca, mutila i migratori e che ripunga all'Italia nuova e civile".
 
Danilo Selvaggi, direttore generale Lipu – BirdLife Italia: "Sul tema dei richiami, l'Europa attende dall'Italia una risposta ormai urgente. Se sarà un testo blando, o addirittura la riproposizione dell'articolo previsto con la legge europea, il deferimento alla Corte di Giustizia diventerà inevitabile e persino rapido. Per il semestre italiano alla Presidenza dell'Unione sarebbe davvero un'onta. E' solo con il divieto rigido di cattura e una velocissima exit strategy dalla pratica dei richiami, l'Europa potrà invece dirsi soddisfatta, e con lei i milioni di italiani che dicono basta a questa brutta storia".
 
Lettera Aperta senatori PD per divieto richiami vivi 
 
Al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi
Al Ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti
Al Sottosegretario di Stato-Affari Europei, Sandro Gozi
Al Sottosegretario Ministero Riforme, Ivan Scalfarotto
Al Vicesegretario del PD, Lorenzo Guerini
Al Capogruppo PD Senato, Luigi Zanda
Alla Responsabile Ambiente PD, Chiara Braga
21 Luglio 2014 – Nella nostra qualità di prime tre firmatarie dell’emendamento so

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