Randagismo e adempimenti previsti dalla recente Legge Regionale n. 2/2020 e in particolare la reimmisione sul territorio dei cani. Su questi temi si sono confrontate alcune delle associazioni maggiormente operative sul territorio del Comune di Bisceglie, istituzioni e Polizia Locale in un incontro promosso dal Comandante della Polizia Locale di Bisceglie, Magg. Michele Dell'Olio al quale ha partecipato anche l’assessore ai diiritti e Benessere degli Animali del Comune di Bisceglie, Giovanni Naglieri, e i referenti dell’Enpa di Barletta.
Tra le questioni al centro del dibattito ci si è concentrati sull’istituto della reimmissione sul territorio dei cani, così come previsto dall’art. 17 L.R. 2/2020. “ A tal proposito – affermana l’Enpa di Barletta in un comunicato – è opportuno evidenziare che l’importanza di tale istituto risiede innanzitutto in due delle sue finalità che sono il rispetto del legame che alcuni cani hanno con il territorio e la necessità di attenuare il sovraffollamento delle strutture di custodia quali canili e rifugi. Come è giusto che sia, quindi, è opportuno incentivare l’uso dell’istituto della reimmissione sia per perseguire la tutela del benessere degli animali, per i quali vivere in strutture sovraffollate spesso costituisce un vero e proprio maltrattamento, che per ridurre i costi che gravano sulla collettività a causa del mantenimento (molte volte a vita) di un numero spropositato di cani nei canili/rifugi. Inoltre, di non minor conto è l’utilità indiretta della reimmissione che, richiedendo le preliminari attività di sterilizzazione e profilassi veterinaria di base sull’animale da reimmettere, finisce col rientrare tra le attività di prevenzione e di gestione del fenomeno del randagismo, grazie al contenimento delle nascite. Sono opportune alcune precisazioni relativamente agli elementi che dovrebbero far propendere per la reimmissione; in particolare: il legame dell’animale con il territorio e con chi se ne occupa in stato di libertà, quindi la sua permanenza più o meno stabile in una certa area; l’assenza di segnalazioni relative a comportamenti pericolosi del medesimo animale e la sua indole di animale ferale o comunque poco avvezzo ad ambienti domestici. Ed ancora poter disporre la reimmissione di un cane sul territorio la normativa richiede che sussista un’adeguata polizza assicurativa in capo all’Ente comunale e che l’animale, come già detto, sia stato sottoposto a profilassi veterinaria di base e sterilizzazione”.