Randagismo, mozione della Senatrice Amati per rafforzare le attività di prevenzione e contrasto

L'Italia dispone di una normativa avanzata in tema di diritti degli animali, raggiunta anche grazie al fondamentale contributo e all'impegno costante delle associazioni animaliste, ma l'implementazione e' ancora gravemente inadeguata. In particolare per quanto riguarda l'attuazione, carente e disomogenea a livello locale, di quanto previsto dalla Legge 281/1991, in materia di animali d'affezione e prevenzione del randagismo.

Sono ancora numerosissimi gli abbandoni, soprattutto d'estate, e i casi di cani non regolarmente registrati all'Anagrafe canina, strumento fondamentale per garantirne la riconoscibilita' e promuovere le adozioni responsabili. Non si e' raggiunto l'obiettivo di assicurare un programma esteso di sterilizzazioni per gli animali abbandonati, nonostante significativi stanziamenti annuali a questo fine.

Sono frequenti le denunce di mala gestione nei canili e le adozioni internazionali che sembrerebbero eludere i divieti posti dalla legge.

Per questo, la senatrice PD Silvana Amati ha presentato una mozione che impegna il Governo a:
– istituire una cabina di regia, composta da rappresentanti con esperienza in materia;
– rendere pubblici e accessibili i dati inviati annualmente dalle Regioni e dalle Province autonome al Ministero dalla Salute e i risultati delle valutazioni di efficacia delle misure adottate localmente;
– introdurre misure per promuovere le adozioni responsabili, incluso l'obbligo di chippatura degli animali da parte dei venditori;
– effettuare una ricognizione dello stato di avanzamento rispetto all'obiettivo del completamento dell'anagrafe canina;
– prevedere un sistema di comunicazione diretta fra le banche dati delle anagrafi regionali o, preferibilmente, un'anagrafe nazionale;
– promuovere misure per sovvenzionare le sterilizzazioni dei cani vaganti e dei cani di famiglia, con convenzioni con i veterinari liberi professionisti, dove le Asl non abbiano le strutture o il personale per effettuarle, con tariffe agevolate o meccanismi premiali;
– promuovere l'adozione da parte delle Regioni e delle Province autonome di progetti pilota di medicina veterinaria convenzionata.

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