RANDAGISMO, GRANDI PASSI AVANTI AD ISTANBUL. LA PRESIDENTE DELL’ENPA SI CONGRATULA CON IL RAPPRESENTANTE TURCO IN ITALIA

Pubblichiamo di seguito il testo di una lettera inviata dalla presidente nazionale dell'Enpa, Carla Rocchi, al rappresentante della Turchia in Italia per plaudere agli importanti passi avanti compiuti ad Istanbul dal punto di vista della gestione del randagismo.
 
Eccellenza, Le scrivo, in qualità di Presidente dell’Ente Nazionale Protezione Animali, la più antica associazione animalista presente in Italia,a distanza di due anni dalla imponente e civile manifestazione del 2012 che vide i cittadini turchi scendere in Piazza in difesa degli animali randagi della città.
 
Quella protesta dimostrò all’opinione pubblica internazionale la grande sensibilità di un Popolo, quello Turco, da sempre attento al benessere degli animali. Un movimento di massa che servì ad impedire ai Governatori del Paese di approvare leggi in contrasto con la avanguardistica coscienza animalista della maggioranza dei cittadini turchi; una coscienza a cui anche il resto del mondo oggi cerca di elevarsi. In quell’occasione le Amministrazioni risposero con provvedimenti che andarono incontro alla accorata richiesta dei cittadini; in particolare ricordo con piacere l’iniziativa di posizionare dei dispenser con cibo per approvvigionare gli abitanti a quattro zampe di Istanbul.
 
Oggi riceviamo numerosissime testimonianze da parte dei turisti che, dopo aver visitato l’antica Bisanzio ed averne ammirato lo splendore dei sontuosi palazzi e delle splendide moschee, sentono il bisogno di condividere con noi le loro positive impressioni sul modo in cui vengono accuditi i cani e i gatti randagi che popolano la città.
 
Ci raccontano Istanbul come una metropoli a misura di randagio, come luogo dove cani e gatti sono controllati e curati dalle Istituzioni sanitarie e dai privati cittadini. In particolare, come Lei ben sa, i cani vengono catturati, vaccinati e sterilizzati; infine, dopo l’apposizione di un marchio auricolare, vengono reintrodotti sul territorio.
 
Sono numerose anche le campagne degne di lode, come, per esempio, quella denominata “Bir Kap Su – Una tazza d’acqua” che da alcune estati è pubblicizzata con lo slogan: “Mettete un po’ d’acqua fuori per loro” e che contribuisce a sensibilizzare la già attenta popolazione locale sulle difficoltà che i randagi incontrano nei mesi più caldi per abbeverarsi, e sul fatto che un piccolo aiuto umano può rendere loro molto più semplice la vita.
 
Concludo questa mia lettera, Signor Ambasciatore, esortandoLa non solo ad elogiare il Suo Popolo, ma anche a ricordare alle Autorità del Suo Paese quanto il resto del mondo veda con favore la politica animalista portata avanti da Istanbul, e, di conseguenza, quanto sia importante che Esse continuino a perseguirla con costanza.
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