Quintana di Foligno. Morte del cavallo Wind of Passion, Enpa e LEIDAA si oppongono all’archiviazione: impressionante catena di responsabilità

Le associazioni animaliste Enpa e LEIDAA. (Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente), si sono opposte alla richiesta di archiviazione formulata dal Pubblico Ministero della Procura di Spoleto (Perugia) a chiusura delle indagini per la morte del cavallo Wind of Passion, il purosangue inglese morto per shock traumatico durante la Quintana di Foligno del 2017. Infatti, secondo le due associazioni, il quadro delineato dallo stesso PM evidenzia una impressionante catena di “negligenze, imprudenze, imperizie e condotte lesive” che basterebbe ad inchiodare gli indagati alle loro responsabilità.

Stando a quanto scritto dal PM, la morte di Wind of Passion è stata causata da una serie di circostanze ampiamente prevedibili, e per questo evitabili, sulle quali ha pesato in modo determinante la somministrazione di lidocaina, avvenuta presumibilmente poco prima della competizione. La lidocaina è una sostanza proibita nel regolamento antidoping, perché – si legge nella richiesta di archiviazione – “è dotata di proprietà anestetiche, idonea in quanto tale mascherare fenomeni algici e di zoppia”. Ciò significa che il povero animale avrebbe potuto correre la giostra persino con una zampa rotta, perché non avrebbe provato alcun dolore. Insomma, probabilmente quel giorno Wind of Passion non era nelle condizioni di correre (altrimenti non si comprende la ragione per la quale sarebbe stato “dopato”).

Ad avvalorare questa ipotesi è la circostanza, riferita sempre dal PM, che appena due anni prima – nel 2015 – il cavallo era stato sottoposto a un intervento chirurgico per curare una patologia della zampa sinistra. Tuttavia, non è stato presentato alcun documento che dimostrasse una corretta riabilitazione dell’animale. Tra l’altro, l’esame necroscopico ha anche evidenziato che il cavallo soffriva di ulcere gastriche, assolutamente sottovalutate. “Nelle visite finalizzate alla partecipazione di Wind of Passion alle giostre successive all’intervento chirurgico – scrive il pubblico ministero nulla era stato riportato in sede anamnestica, sebbene il trascorso clinico fosse importante e necessitasse di una segnalazione”. In altri termini, secondo l’accusa, nulla dimostrava che il cavallo fosse in buone condizioni fisiche, ma per gli organizzatori della giostra era in perfetta salute.

«La richiesta di archiviazione – spiega l’avvocato di Enpa, e LEIDAA, Claudia Ricci – si basa su due elementi: l’impossibilità di individuare chi ha somministrato la lidocaina all’animale e la responsabilità diffusa, al riguardo il PM parla di condotte dolose indipendenti, per gli eventi che hanno causato la morte dell’equide. Insomma, tutti gli indagati avrebbero contribuito a causare la morte del cavallo, ma, secondo il pubblico ministero, nessuno avrebbe avuto una condotta penalmente rilevante».

Un vero paradosso, per Enpa e LEIDAA. Anche perché Wind of Passion non avrebbe mai dovuto partecipare alla Quintana e non soltanto per la natura del tracciato, non adeguato a questo tipo di competizione. Ma, soprattutto, per le caratteristiche fisiche ed etologiche dei purosangue inglesi, adatti agli impianti ippici tradizionali e non alle giostre. 

Al Gip, le due associazioni hanno chiesto di accordare un supplemento di indagine, per ricercare ulteriori elementi di prova (ampliando il raggio delle ricerche sui fornitori della lidocaina o acquisendo filmati video sulle 24 ore precedenti alla Giostra) e di considerare tra le ipotesi di reato la detenzione di animali in condizioni incompatibili (articolo 727 del codice penale). Una fattispecie, questa, che punisce anche i comportamenti colposi di cui parla il PM. A proposito dei quali segnala “un’ott

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