Quattro zampe al 118: adottati dalla Centrale due cani che erano stati abbandonati in un cassonetto

Nel loro pedigree è scritto “Cane meticcio, originari del cassonetto dove erano stati abbandonati da “… brave persone” (ma chi sono i veri bastardi??), salvati e ospitati per un anno nel canile della Cella Gestito dall’Enpa”. Adesso questa coppia di cuccioli ha trovato casa. E che casa! Da una settimana hanno anche una divisa. Sono stati adottati dal personale della centrale 118 di Arezzo. Hanno avuto nomi nuovi e non potevano che essere identificativi del loro ruolo di mascotte: si chiamano Charlie (come l’automedica) e Deu (come il dipartimento).

“L’idea è stata dei miei ragazzi, infermieri, medici, operatori socio sanitari, personale amministrativo – spiega Massimo Mandò, direttore del 118 – che hanno lanciato la proposta. Troppe volte anche nel loro quotidiano lavoro si trovano di fronte non solo a persone che hanno bisogno di soccorso, ma anche ad animali che vengono coinvolti nelle stesse dinamiche infortunistiche o che “soffrono” per l’allontanarsi di qualche persona cara. E se ovviamente la preoccupazione e l’impegno nostro è sempre di salvare o assistere le persone, resta nel cuore quell’animale che magari rimane solo e certamente soffre”.

Inutile giraci intorno. Donne e uomini del 118 hanno deciso di recarsi al canile per prendersi cura di un canino ed ospitarlo in centrale. E una volta arrivati alla Cella, la Presidente dell’Enpa Onlus Alessandra Capogreco …. ha rilanciato: “dai, prendetene due, se potete. Sono una coppia inseparabile, bravi, da un anno ospiti della struttura, ma desiderosi di tante attenzioni e capaci di restituire affetto moltiplicato per 10, 100, 1000.”

Come dire di no a quei quattro occhietti che ti guardano in modo palesemente”ruffiano” tanto da domandarsi chi è l’adottato o l’adottante! Proposta accettata e messa in atto.
Ovviamente è stato chiesto all’Azienda il permesso di ospitare questi piccoli animali nelle stanze della centrale.

Da una vecchia divisa in disuso sono stati realizzati due “cappottini” con il simbolo del 118 ed inciso come per tutti gli operatori, il proprio nome. Pochi giorni sono bastati perché si ambientassero e ormai sono i veri “leader” del 118, coccolati da tutti e attenti al loro benessere.

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