Il processo rieducativo, previsto dalla Costituzione all’interno degli istituti di pena, trova negli animali una chiave di collegamento eccezionale che permette al detenuto una connessione con la vita “fuori”, nonché l’acquisizione di competenze che potranno fornire sbocchi per il futuro, al suo rientro nella Società.
Lo dimostra il progetto Ulisse, sviluppato dall’associazione “Do Re Miao” in collaborazione con ENPA, all’interno della casa circondariale di Livorno. Anche Nana, El Nino ed Effel sono, loro malgrado, dei detenuti presso il canile di Livorno. Accompagnati dall'istruttore cinofilo che li segue in canile verranno ciclicamente portati a fare socializzazione in carcere.
“Si lavora” precisa Barbara Bellettini, Presidente di Do Re Miao “sulla conduzione attraverso un percorso di Ludo-Agility e sui giochi di attivazione mentale. I detenuti partecipanti ricevono nozioni di educazione di base e principi di benessere del cane”.
“Una reciprocità di benefici” sottolinea Marco Bravi, Presidente del Consiglio Nazionale che segue per ENPA l’iniziativa “che porta ad aumentare le possibilità di questi cani ad essere adottati, ma anche i partecipanti umani a vivere la realtà carceraria con più equilibrio, attendendo con entusiasmo gli incontri, allettando gli stati depressivi. Lo dimostrano le toccanti lettere che giungono dal carcere a sostegno di questo progetto che proseguirà i suoi incontri fino a Giugno 2022”.