Primavera ed estate cruciali per le nidificazioni e l’accrescimento dei giovani uccelli, Enpa: ecco alcune semplici regole per non metterne a rischio l’incolumità

Con il progredire della primavera si entra nel pieno della stagione della nidificazione dell'avifauna selvatica e alla Protezione Animali arrivano sempre più numerose le segnalazioni circa uccelli in difficoltà. Attenzione però: non sempre i comportamenti che ci possono sembrare più adatti sono quelli più idonei a garantire l'incolumità degli animali.

Andrea Brutti, dell'Ufficio Fauna Selvatica di Enpa, spiega cosa fare in situazioni del genere. «Ameno che non vi siano esemplari feriti, implumi o in serio pericolo, occorre valutare bene se e quando intervenire, ma una cosa è certa: rondini, rondoni e balestrucci, se rinvenuti a terra, vanno sempre presi perché i loro genitori non scendono per soccorrere il piccolo. E comunque, in caso di dubbi, sempre meglio chiedere ad un esperto prima di fare da sé».

In linea di massima bisogna tenere presente che gli uccelli, tranne rarissime eccezioni, hanno cure parentali molto sviluppate e ricorrono a efficaci strategie naturali per garantire la sopravvivenza al maggior numero di piccoli. E' ciò che succede, ad esempio, con l'abbandono precoce del nido, che si verifica cioè quando i giovani esemplari, già con un po' di piumaggio e gli occhi aperti, svolazzano e saltellano pur non essendo ancora autonomi. «Molti passeriformi, tra cui i merli, adottano tale strategia perché il nido è un posto molto pericoloso in natura. A prima vista– prosegue Brutti – i piccoli potrebbero sembrare abbandonati ma non lo sono affatto poiché il genitore li seguirà a distanza, riconoscendoli con il canto, e fornendo non solo cibo ma le conoscenze fondamentali per vivere in natura, come ad esempio, il riconoscimento dei predatori e l'individuazione dei pericoli».

In questi casi, a meno che non si tratti di esemplari feriti, implumi o in evidente difficoltà, i giovani non andrebbero mai presi perché così facendo verrebbero privati del supporto dei genitori, gli unici a poter insegnare loro cosa siano un gatto o un'automobile; si finirebbe dunque per causare un danno estremamente grave, anche se a "fin di bene".

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