Politiche 2018. I temi ambientalisti e animalisti entrano in agenda

L’ambiente non è un’etichetta da porre sui programmi elettorali.Fare scelte sostenibili nei processi produttivi e nei consumi, per aumentare l’efficacia e l’efficienza del sistema, contribuendo al nostro benessere e alla conservazione del nostro capitale naturale, dovrebbero  essere argomenti al  centro del dibattito pubblico per tutte le forze politiche e i movimenti che vogliono fare in modo che l’Italia, Paese del G7, esca definitivamente dalla crisi, con un nuovo modello economico,  un nuovo patto basato sul connubio inscindibile tra la dimensione ecologica e quella economica e sociale dello sviluppo. 23 associazioni di protezione ambientale riconosciute fanno arrivare, ad una settimana dal voto, la voce di milioni di cittadini che scelgono di prendersi cura dei beni comuni e del futuro del nostro Paese (il 51,9% degli italiani è preoccupato per i cambiamenti climatici, Annuario 2017 ISTAT) 

Già nel 2013 le associazioni interloquirono con tutte le maggiori forze politiche e i movimenti che si presentarono alle elezioni nazionali presentando un proprio documento di proposte. Come 5 anni fa, l’Agenda Ambientalista 2018 per la ri-conversione ecologica del Paese è alla base della interlocuzione con le forze politiche – in questa settimana con FI, Lega – Salvini Premier e FdI e nei giorni scorsi  con incontri con M5S, PD, LEU e +Europa – e vuole costituire la base per un confronto con il futuro presidente del Consiglio incaricato in occasione degli incontri con i corpi intermedi per la formazione del Programma di Governo (per la prima vola nel 2013 gli ambientalisti furono convocati a Palazzo Chigi).

L’Agenda Ambientalista 2018 presenta 50 proposte per 18 filoni tematici che in questi giorni sono stati messi all’attenzione delle forze e movimenti politici che si candidano al governo dell'Italia: energia e clima, trasporti e infrastrutture, valutazioni ambientali, consumo del suolo, difesa del suolo, usi civici, bonifiche, rifiuti, biodiversità e aree protette, mare, montagna, beni culturali e paesaggistici, agricoltura, turismo e ambiente, Ministero dell'Ambiente, andare oltre il PIL, diritti e delitti ambientali, informazione, educazione, formazione e partecipazione ambientale. L’importante iniziativa unitaria è promossa da:

Accademia Kronos, AIIG, Associazione Ambiente e Lavoro, CTS, ENPA, Fare Verde, Federazione Pro Natura, Federazione Italiana Amici della Bicicletta – FIAB, Forum Ambientalista, Greenpeace Italia, Gruppo di Intervento Giuridica Onlus, Gruppi di Ricerca Ecologica, Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Marevivo, Mountain Wilderness, Rangers d'Italia, SIGEA, Slow Food Italia, TCI, VAS, WWF Italia.

E nella società civile maturano iniziative ben più dinamiche e avanzate della politica, ricordano gli ambientalisti: infatti, sono 355 mila le imprese italiane dell’industria e dei servizi che hanno investito nel periodo 2011-2016, o hanno previsto di farlo entro il 2017, in prodotti e tecnologie green (Rapporto Green Italia 2017 – Fondazione Symbola e Unioncamere).

Nell’Agenda gli impegni ineludibili per il nuovo Governo per rispondere a quanto ci chiede l’Europa e il mondo:

1. la redazione del Piano Nazionale Clima e Energia, che faccia conseguire l’Obiettivo 100% rinnovabili al 2050, nel rispetto delle tutele ambientali paesaggistiche e culturali, e la definizione di una Roadmap di decarbonizzazione con la fuoriuscita dall’uso del carbone entro il 2025
2. il varo di Piano nazionale della mobilità, atteso dal 2001, per favorire la mobilità pulita (a cominciare dalla bicicletta e dalle auto elettriche) e ripensare le città, liberandole da congestione, dall’ inquinamento e dalle emissioni di gas serra
3. la definizione de

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