L’Ente Nazionale Protezione Animali ha presentato denuncia presso il Tribunale di Pistoia per la morte di numerosi piccioni all’interno dell’ex chiesa San Lorenzo a Pistoia. La struttura, di proprietà del Demanio dello Stato e affidata in custodia alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, è ora oggetto di una ristrutturazione. La ditta incaricata dei lavori di messa in sicurezza, a fine gennaio, ha chiuso la finestra utilizzata da una numerosa colonia di piccioni mediante una rete metallica. I piccioni hanno quindi iniziato a sbattere contro la rete nel vano tentativo di uscire. Inutile la richiesta avanzata dall’ufficio tutela animali del Comune di Pistoia all’ufficio locale di Pistoia della sovrintendenza di rimuovere la rete. La sezione Enpa di Pistoia ha anche inviato una richiesta tramite pec alla Soprintendenza e al comune di Pistoia e ha chiesto incessantemente l’intervento dei Vigili del Fuoco. Purtroppo quando i Vigili del fuoco sono intervenuti i piccioni erano già morti o agonizzanti.
“Non prevedere alcun intervento di gestione dei piccioni – ha affermato Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa – e poi attuare quanto è stato attuato, malgrado le sollecitazioni da diverse fonti a porvi rimedio, significa mettere in conto la morte straziante di questi animali ed è un atto sicuramente riconosciuto come illecito dal nostro ordinamento. Se poi si considera che la regione Toscana ha emanato un apposito piano per la gestione dei piccioni, nel quale viene specificato che ‘agli animali andrà evitata qualsiasi forma di crudeltà e non andranno sottoposti ad azioni che provochino dolore o stress non necessari’, la totale assenza di attuazione nella gestione dei piccioni presenti nella struttura è ancora più grave. Attraverso il nostro avvocato, Claudia Ricci, abbiamo presentato denuncia per maltrattamento e uccisione di animali e speriamo che presto vengano individuati i responsabili. Non permetteremo che questa crudeltà resti impunita”.