Petizione antilupo a Bolzano. Lav e Enpa: invece di fare dell’allarmismo infondato si applichino misure di prevenzione

“Demagogica, fuorviante, politicamente debole”, LAV e ENPA bollano così la petizione contro il lupo lanciata dall’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Bolzano, Arnold Schuler.

Proposta su uno dei tanti siti che raccolgono firme online, la petizione, indirizzata a Commissione Europea e Governo italiano, rappresenta la prosecuzione della demagogica campagna di demonizzazione del lupo sostenuta da anni dall’Amministrazione provinciale altoatesina.

Con le consuete argomentazioni che speculano sui preconcetti e sulle preoccupazioni dei cittadini l’Assessore, invece di dare risposte concrete come il suo incarico politico prevede, dispensa informazioni fuorvianti che hanno il solo scopo evidente di incrementare le paure dei cittadini.

E così nella petizione prefigura un futuro in cui le malghe saranno abbandonate, e dichiara che il lupo altoatesino sta modificando il suo carattere, ma in ambedue i casi non fornisce alcun riferimento concreto e credibile alle sue affermazioni. Inoltre, sostiene anche che la percentuale di ibridi (incroci tra lupo e cani randagi) sia in crescita, anche in questo caso senza fornire alcun dato a supporto di tali affermazioni, che diventano congetture nella Provincia di Bolzano, dove il randagismo canino è semplicemente sconosciuto.

Una petizione che in varie forme è inserita anche nei siti web di molte Amministrazioni comunali della Provincia, come ad esempio quella di Brunico, dove si legge che è possibile firmarla in ogni Comune, nelle stazioni forestali e anche presso l’ufficio elettorale.

 “Il lancio di una petizione popolare da parte di un amministratore pubblico è un chiaro segnale di debolezza politica – commentano le Associazioni – un tentativo di dare maggiore forza alle proprie istanze, evidentemente inascoltate”.

 Arnold Schuler, nel suo ruolo di Assessore provinciale, può disporre di tutti gli strumenti necessari per favorire la convivenza tra le attività umane e la presenza del carnivoro, ma ha deciso di lanciarsi in una impresa che contrasta con il suo ruolo istituzionale, e conferma l’assenza di valide argomentazioni per sostenere la “guerra” al lupo, nel tentativo di instillare ingiustificate paure nei suoi concittadini, che al momento non sembrano credergli molto, se consideriamo che ad oggi ha firmato appena il 5% della popolazione dell’Alto Adige: un dato che per una maggioranza politica rappresenta un fallimento.

 “Sarebbe meglio che l’assessore Schuler, ottemperando al mandato politico affidatogli dai suoi concittadini, si impegnasse per favorire la convivenza con il lupo, come già accade nella confinante provincia di Trento, a meno che la petizione non rappresenti il primo segnale della campagna elettorale per le prossime elezioni provinciali che si terranno a ottobre. Nel qual caso costituirebbe un altro tentativo di scaricare sul lupo le responsabilità di un’Amministrazione priva di ogni prospettiva che possa favorire la coesistenza, così come imposto dalle norme europee”, concludono le Associazioni.

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