Pesci, allevamento e macellazione illegale in Europa. Parte campagna Ciwf, Enpa aderisce e sostiene la petizione

Ciwf Italia Onlus lancia la campagna "Ripensa i pesci" e chiede con una petizione al Ministro della Salute Giulia Grillo di introdurre misure immediate che obblighino all’uso di metodi di macellazione che riducano al minimo possibile la sofferenza dei pesci. Enpa ha aderito all’iniziativa.

Pesci feriti, che si dimenano, anche dopo il presunto stordimento, in una vasca per il dissanguamento; pesci che restano vivi anche quando sono estratti dalla vasca per essere trasportati alla macellazione. Pesci che galleggiano, morti, nei contenitori prima ancora di essere storditi e macellati. Pesci che, in teoria anestetizzati, si dimenano quando vengono estratte le uova dal loro corpo, per poterle inviare in altri allevamenti.  E ancora: pesci che muoiono a causa del sovraffollamento, o dopo una lunga agonia a contatto con il ghiaccio. Anche i pesci pescati muoiono per soffocamento, sui pescherecci, molto tempo dopo essere stati estratti dall’acqua. Secondo la legge invece, dovrebbero essere evitate loro “inutili” sofferenze durante l’uccisione e dovrebbero quindi essere storditi efficacemente prima di essere macellati.

Le immagini girate da CIWF nel 2018 in allevamenti europei (Francia e Grecia) di trote, orate, branzini, anguille e storioni, dimostrano che questo spesso non avviene. Gli allevamenti visitati riforniscono grandi supermercati in tutta l’UE.

I pesci sono esseri senzienti e, come tutti gli altri animali, sono in grado di provare sofferenza e dolore. Il loro benessere va tutelato eppure, in tutta l’Unione europea, sono uccisi nei modi più crudeli. Molti paesi, fra cui l'Italia, usano attualmente dispositivi di stordimento la cui efficacia non è scientificamente comprovata e l’inchiesta svolta da Compassion in World Farming dimostra l’entità del problema, sottolineando l’esigenza di un intervento urgente.

Il Regolamento Ue in materia di macellazione (1099/2009) richiede che i pesci siano tutelati: prevede che non provino sofferenze “non necessarie” durante l’abbattimento. Secondo la Commissione europea, la conformità al Regolamento è garantita dal rispetto delle Linee guida della Organizzazione mondiale della salute animale (OIE) in materia di stordimento e abbattimento del pesce da allevamento, sottoscritte da tutti gli Stati membri.  Una recente relazione della Commissione, tuttavia, ha stabilito che la maggior parte degli Stati membri oggetto di indagine, Italia compresa, attualmente violano dette linee guida. Molti produttori infatti utilizzano metodi di macellazione considerati crudeli dall’OIE.

Le enormi sofferenze dei pesci durante la macellazione sono tra i più gravi problemi di benessere animale della nostra epoca.  Esistono sistemi “meno crudeli” per la macellazione del pesce, come lo stordimento elettrico o la percussione; ciononostante molti produttori utilizzano ancora metodi barbari e superati. Gli Stati membri sono garanti del rispetto delle leggi europee. Per questo CIWF chiede al Ministro della Salute  di introdurre misure immediate che obblighino all’uso di metodi di macellazione che evitino sofferenze inutili ai pesci.

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