Pesca. L’Enpa di Savona: nelle acque savonesi stop anche alle attività “no kill”

«E’ una chiusura della pesca nelle acque interne molto parziale quella che è iniziata nei giorni scorsi in provincia di Savona e che durerà fino al 28 febbraio 2016. Alla Protezione Animali continua a non piacere neanche la disposizione della Provincia che disciplina il fermo pesca invernale nelle acque dolci, perché il divieto è pieno di buchi. Come non piace, ad Enpa, il permesso per la pesca con due canne ed il “no kill” consentito in alcuni tratti fluviali». Così la Sezione Enpa di Savona che, nel denunciare la crudeltà delle pratiche “no kill” (il fatto che il pesce non muoia non significa che esso non provi dolore), aggiunge: «l'unica nota positiva per gli animali è rappresentata dal divieto di pesca notturno e dal divieto di utilizzare animali vivi come esche». Secondo i volontari savonesi, l'obiettivo delle politica provinciale e regionale sarebbe quello di promuovere la pesca ricreativa, presentandola come ecocompatibile ed educativa, mentre l'uccisione di animali – peggio ancora se per una qualche forma di presunto svago o divertimento – non può e non deve né oggetto di alcuna pubblicità né tra gli studenti né nelle manifestazioni di beneficenza (come prevede invece la recente legge regionale). Per fortuna, sottolinea l'Enpa Savonese, cresce, ma in questo caso senza alcun aiuto dalla Regione, la diffusione di attività realmente ecologiche come la canoa, il rafting, il kayak e l’escursionismo; attività che non mettono a rischio l'incolumità degli animali.

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