Ancora due animali sacrificati per mantenere in piedi uno spettacolo anacronistico e sempre più indegno di un paese civile. Durante la “Giostra dell’Orso”, a Pistoia, due cavalli sono stati abbattuti dopo essersi irrimediabilmente azzoppati. Le terribili immagini di Oracle che percorre un giro di pista su tre gambe hanno sconvolto molti, ma non gli organizzatori di questa follia, per i quali si tratta di “incidenti fatali e imprevedibili”: niente di più falso.
Far correre dei purosangue su una pista così piccola e con curve così strette significa esporli volutamente a gravi incidenti, perché a causa della loro morfologia c’è un elevato rischio che le articolazioni non sopportino le sollecitazioni a cui sono sottoposte, specialmente in curva. Inoltre i cavalli, notoriamente animali che amano starsene tranquilli al pascolo, vengono catapultati in una bolgia dove ogni elemento contribuisce a spaventarli ed eccitarli: le persone che li circondano, le urla, i botti, le bandiere, l’animosità dei partecipanti, la trance agonistica dei fantini.
Le condizioni della pista, rende noto l'Ihp, sono state dichiarate idonee dal tecnico della Fitetrec, che, data la sua grande esperienza, saprà certo spiegarci come mai allora i piedi dei due cavalli si sono piantati nel terreno, tanto da rompere le ossa soprastanti. Speriamo che l’indagine della magistratura accerti anche le sue responsabilità, insieme a quelle degli organizzatori. A Pistoia sono già morti dei cavalli in passato, l’ultimo nel 2011 a seguito di un altro orribile incidente. E l’anno prima un cavallo è stato trovato positivo al test antidoping. A ulteriore dimostrazione che non si tratta di casualità.
Ieri sera il sindaco, in conferenza stampa, ha dichiarato di essere rimasto sconvolto da quanto ha visto e di voler sospendere la giostra per almeno un anno. A lui l'Ihp chiede di andare oltre le dichiarazioni di facciata e blandi provvedimenti per “ripulire” l’immagine della città, e di avere il coraggio di fare un concreto atto di civiltà, abolendo lo sfruttamento dei cavalli in una rievocazione storica che potrebbe essere ancora più bella, se non avesse ogni anno questa macchia.
Nel frattempo l’Ihp presenterà una denuncia affinché vengano accertate le responsabilità di quanto avvenuto. “Ci rivolgiamo anzitutto alle persone comuni, non coinvolte direttamente nell’ambiente dei cavalli, chiedendo loro di non assistere a tali manifestazioni e di non supportarle in alcun modo, in quanto il vero cambiamento deve essere culturale oltre che normativo” – dichiara Sonny Richichi, presidente IHP – “Ricordiamo comunque che i palii non sono gli unici contesti in cui i cavalli vengono sfruttati fino ala morte e che anzi spesso ci sono dei collegamenti: ad esempio Oracle e Glorius provenivano dall’ippica, prima di essere impiegati nelle corse storiche.”