«Sono grato a tutte le autorità e istituzioni che hanno condotto il blitz presso il circo Svezia – intervento che noi avevamo più volte richiesto – portando alla luce una situazione di presunti maltrattamenti ai danni degli animali e al sequestro di 13 esemplari. Se ce ne fosse bisogno, l’operazione conferma ancora una volta la necessità di prevedere controlli accurati e meticolosi circa il rispetto della vigenti normative da parte delle insegne circensi». Lo dichiara il presidente della Sezione Enpa di Carini (Palermo) Paride Martorana, che ieri ha partecipato al blitz. «Controlli che non devono avvenire, come accaduto a Monreale all’indomani della fuga di un animale pericoloso, ma devono essere programmati proprio con l’obiettivo di evitare situazioni tali da mettere a rischio l’incolumità delle persone e degli animali. Ricordo che in questa circostanza solo un miracolo ha evitato il peggio».
Il problema, tuttavia, non riguarda solo Circo di Svezia ma è più generale perché pone sul tappeto la questione della cattività circense, inaccettabile dal punto di vista etico, così come tutte le altre forme di cattività, e sempre più invisa alla maggioranza degli italiani. «E’ giunto il momento di voltare pagina – aggiunge la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – e si acceleri sulla legge per il circo senza animali ancora in esame al Senato; si ponga fine a uno sfruttamento che non ha alcuna ragione di essere e che troppo spesso rappresenta un pericolo per la sicurezza degli animali e delle persone. Il numero dei Paesi che già hanno detto no al circo cresce di giorno in giorno, il nostro segua l’esempio di quelli più virtuosi».