Nel caso in cui il preannunciato DDL “ammazza-orsi” dovesse iniziare il proprio iter approvativo e dovesse diventare legge, l’Ente Nazionale Protezione Animale presenterà un esposto alla Commissione europea per violazione della direttiva Habitat, con la conseguente apertura di una nuova procedura d’infrazione a carico del nostro Paese. La direttiva Habitat infatti riconosce agli orsi un regime di tutela rafforzata che non può essere violato a proprio piacimento né dagli Stati membri, né – tanto meno – dalle regioni. Le conseguenze di un’azione a livello europeo sarebbero ancora più significative qualora il governo, come ha già fatto in passato, dovesse rimanere inerte di fronte a leggi regionali palesemente contrarie al diritto comunitario.
Oltre alle istituzioni comunitarie, che hanno già aperto diverse procedure a carico del nostro Paese, Enpa è pronta a chiamare in causa anche la nostra Suprema Corte, sollevando eccezione di costituzionalità sugli eventuali provvedimenti applicativi che dovessero conseguire da una eventuale legge “ammazza-orsi”.
Secondo Enpa, con questa inqualificabile iniziativa legislativa Fugatti cerca di sottrarsi alla spada di Damocle della giustizia amministrativa che, fino ad ora, non ha mai dato luce verde alle ordinanze faunicide varate nei mesi passati. Ma il DDL risponde anche ad un altro obiettivo: quello di nascondere le inadempienze e le omissioni della PAT sull’applicazione di quelle misure di prevenzione obbligatorie per legge e sulla realizzazione di quelle campagne informative che, se correttamente attuate, avrebbero potuto consentire di evitare recenti tragedie e di “incidenti” più o meno fortuiti.