Orsi morti in Trentino. Enpa presente denuncia per uccisione di animali: ipotesi bracconaggio.

In seguito al ritrovamento dei cadaveri di una femmina di orso e del suo cucciolo nel Comune di Vallelaghi (Trentino), l’Ente Nazionale Protezione Animali presenta alla procura delle Repubblica di Trento una nuova denuncia contro ignoti per uccisione di animali. Contrariamente a quanto affermato dalle autorità provinciali, che si sono affrettate a derubricare il fatto come evento naturale, l’associazione animalista ritiene che anche in questa circostanza, come già accaduto per MJ5 e F36, il decesso dei due plantigradi possa essere stato causato da un atto di bracconaggio. Pertanto, secondo la Protezione Animali, è opportuno e doveroso che su questa vicenda non cali il silenzio, come accaduto con altri decessi, ma che siano compiuti tutti gli accertamenti del caso per verificare le reali cause di morte di mamma-orsa e del suo piccolo. E’ altresì doveroso che, qualora fosse confermata l’ipotesi di animalicidio, sia fatto tutto il possibile per identificare e sanzionare in modo esemplare i responsabili.

L’Ente Nazionale Protezione Animali chiede inoltre alla PAT di adottare tutte le opportune iniziative per prevenire e reprimere sul proprio territorio il fenomeno del bracconaggio. «Negli ultimi 18 mesi almeno 10 orsi sono morti in circostanze più o meno sospette. Un numero, questo, decisamente troppo elevato per far pensare ad una semplice casualità. Peraltro, per due di loro, F36 e MJ5, per i quali avevamo presentato denuncia in Procura, la magistratura ha accertato la responsabilità diretta dell’uomo. Alla Provincia di Trento, molto solerte nell’approvare specifiche leggi ammazza-orso e ammazza-lupo e nell’emanare ordinanze di morte, chiediamo altrettanta sollecitudine per varare un piano anti-bracconaggio che prevenga il decesso di altri animali selvatici».

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