Nuovo processo per Barbara Balanzoni. L’Enpa: incomprensibile reiterata presa di posizione contro il tenente che in Kosovo salvò una gatta partoriente

L'Ente Nazionale Protezione Animali accoglie con profondo stupore e con grande sconcerto la notizia delle nuove contestazioni giudiziarie mosse a carico di Barbara Balanzoni che, dopo essere stata assolta dalle accuse di disobbedienza aggravata, diffamazione e ingiuria – accuse originate dal salvataggio di una gatta partoriente all'interno di una base militare italiana in Kosovo – deve ora difendersi da quelle di insubordinazione e ingiuria. Come appreso dall'Enpa, che fin dall'inizio di questa travagliata vicenda giudiziaria si è schierato al fianco di Barbara Balanzoni, le accuse originano da quelle stesse persone che a suo tempo accusarono l'ufficiale riservista di disobbedienza aggravata (oltreché di ingiuria e diffamazione) per il salvataggio della micia.

Di fronte a un caso che sembra proprio non riuscire ad arrivare ad un punto di chiusura, nonostante l'avvenuto proscioglimento di Barbara Balanzoni, La Protezione Animali, attraverso la presidente Rocchi, ha espresso la propria preoccupazione al Ministro della Difesa, Roberta Pinotti. «Siamo increduli di fronte ad una tale forma di reiterata presa di posizione contro l'operato del tenente medico, sempre pronto ad intervenire concretamente per la tutela degli animali – scrive Rocchi al Ministro -. Una reiterata presa di posizione della quale non riusciamo a comprendere le ragioni, ma che, soprattutto potrebbe gettare una luce inquietante sulle priorità della giustizia militare, che rischierebbe di apparire forte con i deboli e debole con i forti».

Una immagine, questa, che secondo l'Enpa contrasta con le attività meritorie svolte dalle nostre Forze Armate, che anche all'estero si distinguono per sensibilità e senso di umanità. 

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