Il personale dell'Ente Nazionale Protezione Animali finisce sempre di più “sotto tiro” per l'impegno nella prevenzione dei maltrattamenti contro gli animali, soprattutto contro quelli sfruttati per eventi e sagre popolari. Infatti, un funzionario e una guardia Zoofila dell'Enpa, che con le loro denunce hanno contribuito al sequestro dei carri e dei buoi impegnati nelle “carresi” molisane (nell'inchiesta della magistratura sono coinvolte 30 persone), si sono visti recapitare al proprio indirizzo di residenza una lettera anonima con chiare minacce di morte.
«[…] vi veniamo a prendere a casa e vi tagliamo la testa […] le carresi non si toccano . Sappiamo dove trovarvi», è scritto nella missiva, alla quale è allegata la fotografia della facciata esterna delle abitazioni dei volontari, i quali hanno immediatamente denunciato denunciato il fatto ai carabinieri. Entrambe le lettere recano il timbro dell'ufficio postale di Bari Centro, con data 18 maggio.
«A nome di tutta l'associazione e dei numerosissimi italiani che quotidianamente sostengono le nostre attività in difesa degli animali, desidero ringraziare i due operatori per il loro infaticabile impegno ed esprimere loro la massima solidarietà e vicinanza», dichiara la presidente nazionale dell'Enpa Carla Rocchi. «Tuttavia – prosegue Rocchi – reazioni così ignobili e violente rappresentano la “prova provata” che la nostra attività a tutela degli animali sta colpendo nel segno, intaccando finalmente interessi illeciti cristallizzatisi nel tempo».
D'altro canto l'Enpa è finita sotto tiro anche in altri contesti territoriali. Ad Ischia, dove nelle settimane passate un cacciatore di frodo ha preso a fucilate tre volontari impegnati in controlli antibracconaggio, e a Torino – è notizia proprio di questi giorni – dove il canile dell'associazione è stato distrutto da un'incursione proveniente dal vicino campo nomadi. «E' evidente – prosegue Rocchi – che quando tali interessi si sentono minacciati, il livello di allarme tende a salire. Per questo, rinnovo l'appello al Ministro dell'Interno, alle istituzioni e alle autorità locali affinché sia rafforzata la prevenzione e di repressione dei crimini contro gli animali: se ce ne fosse ancora bisogno, quanto sta accadendo dimostra che il confine tra i reati contro gli animali e quelli contro le persone sta diventando sempre più labile».