Max, preso a fucilate nelle campagne leccesi. L’Enpa di Copertino: “è una escalation di violenza”

Max è un maremmano di tredici anni, ha un carattere mansueto e vive in una casa di campagna alla periferia di Copertino con i suoi proprietari. La sua voglia di libertà e avventura si è però scontrata con la violenza e lacattiveria umana. E così è stato ritrovato quasi moribondo, con il corpo trafitto da quasi cento pallini d'arma da fuoco e sta lottando ancora tra la vita e la morte. Nel tratto di campagna dove è stato lasciato in fin di vita c’è il divieto di caccia ma qualcuno si è divertito a torturarlo con un arma solitamente utilizzata dai cacciatori. Segnalato al Comando dei Vigili locale Max è stato portato al canile di Copertino gestito dall’Enpa di Copertino che ha rintracciato il proprietario. Attualmente Max è ricoverato in una clinica veterinaria. Dalle radiografie è emersa la presenza di numerosi pallini conficcati nei tessuti e ciò farebbe pensare ad uno scellerato tiro al bersaglio sul povero cane. Da qui la scelta di presentare denuncia e provare a rintracciare l'autore del brutale gesto.

C’è un escalation di violenza contro gli animali qui in Puglia- racconta Lucia Colapietro, presidente Enpa di Copertino – ogni giorno vediamo casi di cani o gatti avvelenati, bruciati, massacrati. Non ne possiamo più. La verità è che c’è impunita e nessuno paga per questi orribili atti di violenza”.

 

Da Copertino a Vieste – afferma l’Enpa Puglia – tutta la Puglia è pervasa di cattiveria verso chi è indifeso. Max è solo l’ultima vittima della cattiveria umana. Basta! Non possiamo più tollerare questi abusi!”

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