"Riteniamo profondamente indegno e grave che un assessore regionale, un rappresentante del popolo della regione Marche e pagato per garantire il rispetto delle leggi nazionali e avere a cuore la tutela del bene comune, della fauna e della biodiversità, si permetta di inviare una "letterina di natale" rivolgendosi ai cacciatori e agli esponenti di una precisa lobby riconducibile a quella più vasta delle armi chiamandoli amici, vantandosi di aver trovato il modo di aggirare le sentenze del Consiglio di Stato per garantire l'attività di sparo "selvaggio" persino nei siti Rete Natura 2000, che per la loro rilevanza ambientale sono sottoposti ad un regime di protezione particolare". Questo il commento delle associazioni ANPANA PESARO – ENPA – LAC MARCHE – LA LUPUS IN FABULA – LEIDAA – LIPU MARCHE – WWF MARCHE che manifestano pubblicamente il proprio sdegno nei confronti dei Consiglieri della regione, nei confronti delle ultime scelte pro caccia di quasi la totalità della Giunta Ceriscioli (ad esclusione del M5s e Gruppo Misto).
Per le associazioni, la "letterina di Natale" dell'assessore Pieroni rappresenta il favoritismo della regione prona al mondo venatorio nella disperata ricerca di consensi politici, come dimostrano anche le recenti e scellerate scelte della giunta. : dallo sterminio no limits di cinghiali, tutto l'anno, con gravi pericoli per i turisti , agli abbattimenti concessi persino nelle aree protette. Semplicemente vergognoso".
In questo pessimo quadro, si inserisce anche l'approvazione della possibilità che il cacciatore annoti l'animale ucciso solo dopo "accertato" abbattimento: "accertato ovviamente dal cacciatore stesso, che potrà così sparare quanto vuole e magari annotare solo i capi che sceglie di recuperare".
"Chiediamo che l'assessore Pieroni, il quale ha "sfruttato" l'istituzione pubblica per alimentare interessi privati e tra l'altro contrari alla maggioranza della popolazione stanca di dover subire angherie e spari a distanza anche ravvicinata, si dimetta, e che il mondo politico torni a fare ciò che deve, ovvero garantire sicurezza, rispetto delle leggi e tutela del bene comune come la biodiversità. Alla regione chiediamo che si rispettino le Costituzione e le leggi, calpestate per alimentare interessi di parte. Che al centro della politica torni la volontà popolare e la tutela della pubblica incolumità, oltre che della biodiversità.