M49. Enpa: nessuno tocchi l’orso, denunceremo chiunque gli faccia del male. La politica non vuole fare prevenzione ma solo difendere le poltrone sulla degli animali

«Arno Kompatscher,  presidente della Provincia di Bolzano ma anche presidente del Trentino Alto Adige, spieghi a tutti gli italiani in cosa consista il fantomatico “serio pericolo preventivo”, una nuova categoria del rischio, fantasiosamente creata inventata per M49 – orso Maurizio. Fare chiarezza sul punto è doveroso perché ci chiediamo come possa definirsi pericoloso un animale che, lo riferiscono anche le cronache di questi giorni, fa di tutto per tenersi alla larga dall’uomo». L’Ente Nazionale Protezione Animali replica così ad Arno Kompatscher che in queste ore, contro ogni norma e contro ogni logica, ha confermato il provvedimento di cattura e di eventuale uccisione di M49 – orso Maurizio.
 
Il Pacobace (Piano d’Azione per la Conservazione dell’Orso Bruno sulle Alpi Centro-orientali) prevede sì misure eccezionali, ma le subordina a una serie di interventi preventivi e informativi i quali, sottolinea Enpa, non risulta siano stati pienamente attuati né da Bolzano né da Trento. Ed è anche su questo che l’associazione intende basare la propria battaglia legale per evitare che M49 – orso Maurizio passi dalla condizione di prigioniero politico a quella di condannato a morte. «A Kompatscher e Fugatti – prosegue Enpa – chiediamo di finirla con i proclami e i comizi elettorali a beneficio degli allevatori e degli agricoltori estremisti. Piuttosto, facciano chiarezza su questa vicenda. Spieghino come siano così sicuri dei fantomatici avvistamenti dell’orso Maurizio, dato ieri in Trentino e oggi in Alto Adige. Domani chissà dove. Tanto più che – prosegue Enpa – l’animale non ha il radiocollare, che gli è  tolto durante la cattura».
 
Insomma, la vera questione non è quella di garantire la convivenza con i grandi carnivori ma di creare il panico. Insomma sulla pelle del povero orso si sta giocando una partita più grande:  quella giocata dai politici contro gli animali e la biodiversità per difendere le loro “poltrone”.

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