M49, Enpa e Lac: gli orsi sono una risorsa, basta caccia alle streghe

In considerazione della molteplicità di notizie che si sono rincorse convulsamente nei giorni scorsi, Enpa e Lac vorrebbero dare un ampio, realistico e oggettivo quadro della situazione: per l'orso braccato M49 ma anche per tutti i grandi carnivori presenti in Trentino. 

Da anni abbiamo posto l'accento sull'importanza dell'informazione e della formazione dei cittadini e dei turisti sulle modalità di comportamento in aree frequentate da orsi e lupi. 

Da anni ribadiamo la necessità di rendere sempre più stringente il divieto assoluto di disturbare, o peggio, attirare – con cibo o altro – la fauna selvatica, in particolare i grandi carnivori. La pericolosità e l'illiceità dei comportamenti delle persone che interferiscono con i selvatici, richiedono azioni decise, finalizzate a disincentivare il disturbo alla fauna. Per questo si deve sanzionare chiunque compia azioni atte a disturbare o attirare la fauna selvatica, in particolare i grandi carnivori. 

Da anni chiediamo di verificare che gli allevatori rispettino le condizioni previste per accedere ai contributi di sostegno alla zootecnia, fra cui essenziale è la presenza dell'allevatore, e diaccertare se gli allevatori realizzino le attività di prevenzione, che hanno dimostrato di essere molto efficaci nella protezione degli animali d'allevamento. 

Da anni evidenziamo come stiano altrove i rischi per la sicurezza pubblica. Nella caccia, anzitutto, mentre da secoli nessuna persona viene più uccisa da orsi e lupi.
Il progetto di catturare e di rinchiudere l'orso M49 nell'inadeguato spazio del Casteller (meno di 5.000 metri quadrati, per un animale che notoriamente si sposta in un areale di 250 chilometri quadrati) sta costando moltissimo alla nostra provincia, in termini di cattiva pubblicità, quando tutte le ricerche dimostrano come la presenza dei grandi carnivori abbia una ricaduta in termini di visibilità e gradimento.

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