Lupo di Finale Ligure, Enpa di Genova fa chiarezza sulle notizie degli ultimi giorni

“Il ‘cosiddetto lupo di Finale’ non preoccupa veramente nessuno che conosca veramente gli animali.” Così l’Enpa di Genova sulla notizia circolata in questi giorni di un presunto attacco da parte di un lupo ad un bambino avvenuto a Finale Ligure.

“I fatti parlano da soli – afferma l’Enpa di Genova – una famigliola – agendo in maniera sprovveduta – fa campeggio libero in un bosco diffondendo odore di cibo tutto intorno e attira l’attenzione di un cane o di un lupo. Sì perché nessuno può dare un’identificazione con massima certezza guardando solo le immagini del video (e chi lo fa è di parte). Il bambino si allontana dal gruppo ed entra in contatto con presunto lupo, che – è bene chiarirlo subito – non lo attacca. Se un bimbo venisse attaccato da un lupo – continua l’Enpa di Genova – come minimo finirebbe in ospedale e nel video vediamo che l’animale al più simula dei morsetti di richiesta di cibo o di ispezione/curiosità”.

Allora perché tanto clamore? Si domanda l’Enpa di Genova. “Perché si vuole condizionare l’opinione pubblica – spiega la Protezione Animali di Genova – e arrivare alla caccia al lupo. Si vuole abolire la Legge di tutela dei selvatici e dare soddisfazione a chi vede la fauna selvatica come un fastidio o un divertimento per cacciatori. Pensateci: se fosse stato un cinghiale non ci sarebbe stata notizia. Forse un cinghiale non è in grado di ferire in maniera grave un bambino? Certo che sì, ma la caccia al cinghiale è più che sdoganata e quindi è inutile fomentare gli animi.

La notizia sta circolando in maniera spontanea? Certamente no, è sufficiente leggere gli articoli per capire che fanno tutti riferimento allo stesso comunicato. La serietà di stampa manca, come mancano competenze naturalistiche. Alcuni giornalisti più professionali hanno sentito alcuni pareri più attendibili a livello scientifico, altri hanno pubblicato quello che gli veniva suggerito senza pensare alle conseguenze. Quindi non fatevi ingannare, c’è una battaglia in corso e “notizie” come questa ne fanno parte”.

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