L'Ente Nazionale Protezione Animali, attraverso lo studio legale Conte Giacomini di Genova, ha depositato presso la Procura della Repubblica di Parma una denuncia querela contro l'uomo che in un'intervista rilasciata alle "Iene" ha ammesso di avere ucciso ben 15 esemplari di lupo, la cui morte, lenta e dolorosa, è stata causata da una micidiale trappola ad amo. A carico di questo personaggio – non identificabile dal servizio – l'avvocato dell'Ente Nazionale Protezione Animali ha ipotizzato la violazione delle norme relative alla tutela di specie particolarmente protette, l'apologia di reato e il reato di uccisione di animali. La magistratura dovrà inoltre verificare se l'uomo sia in possesso di tesserino venatorio.
Enpa auspica che l'uccisore di lupi, il quale non ha mostrato alcun pentimento né rimorso, possa essere identificato e rinviato a giudizio il prima possibile; prima cioè che possa tornare a colpire e ad uccidere altri animali. La priorità in questo momento deve essere quella di scongiurare altre morti.
Al di là degli aspetti meramente giudiziari di questa vicenda, ciò che fa rabbrividire è il clima di paura che si respira ormai in molte parti del Paese; una vera e propria caccia alle streghe alimentata il più delle volte da istituzioni e associazioni di categoria contro i selvatici tutti, non solo i lupi. «Un giorno tocca alle nutrie, il giorno dopo ai cinghiali, poi ai lupi, infine a daini e caprioli. Insomma – dichiara il vicepresidente nazionale di Enpa, Massimo Pigoni – ci vediamo costretti a vivere in un clima di allarme perenne che non ha alcun fondamento scientifico, ma che, come testimonia l'altrettanto allarmistico servizio delle "Iene", può spingere qualcuno a comportamenti criminosi. In questo scenario, le istituzioni, invece di rincorrere interessi di parte, devono fare tutto il possibile per incentivare la convivenza pacifica tra noi e i selvatici. I quali, è bene ricordarlo, rappresentano per noi vero patrimonio, non una minaccia».