Lupi e cinghiali nel Parco delle Murge, Enpa: no al coinvolgimento dei cacciatori, sì al dialogo con agricoltori ed enti

Brutte notizie per i cinghiali delle Murge, così come per i lupi che insistono sul territorio pugliese, alcuni dei quali sono stati barbaramente uccisi in palese violazione della legge. Infatti, secondo quanto appreso dall'Enpa, sembrerebbe che al governatore della Regione Puglia si stiano avanzando richieste di "intervento", che prevedono anche la possibilità di uccidere gli animali. Una strada, questa, che non ha alcun senso, neanche dal punto di vista scientifico, oltreché etico. Non ha alcun senso – osserva l'Enpa – promuovere uno sterminio di massa, includendo tra l'altro prede e predatori, per tenere buoni gli agricoltori e "premiare" con ulteriori possibilità di sparo i cacciatori.

«E' da autolesionisti – spiega Andrea Brutti dell'Ufficio Fauna Selvatica di Enpa – poter pensare di risolvere gli squilibri nella popolazione di cinghiali, squilibri peraltro tutti da dimostrare, strizzando l'occhio proprio a coloro i quali ne sono semmai responsabili a causa delle scellerate reintroduzioni a fini venatori: le "doppiette" non possono e non devono entrare nella gestione faunistica».

Diversa invece la questione dei risarcimenti agli agricoltori. «Siamo d'accordo sul fatto che, soprattutto laddove i danni siano accertati e si sia lavorato adeguatamente nell'ottica della prevenzione, ricorrendo a metodi ecologici da applicare in via prioritaria e caso per caso".- prosegue Brutti – gli agricoltori vengano risarciti in tempi brevi.»

D'altro canto numerosi gli strumenti a disposizione per risolvere il problema dei presunti danni causati dai selvatici. Ad esempio, per i campi si possono utilizzare recinzioni e dissuasori, mentre per i tratti stradali a rischio è possibile intervenire con i dossi per limitare la velocità dei conducenti, i quali troppo spesso non rispettano i limiti imposti.

«Al mondo degli agricoltori chiediamo di non prestare fede a chi sostiene che gli abbattimenti di animali servano a qualcosa; l'esperienza maturata in più di 20 anni di uccisioni dimostra l'esatto contrario. Sarebbe invece molto più proficuo – aggiunge Brutti – sollecitare agevolazioni ad hoc con cui finanziare interventi per mettere al riparo le loro proprietà».

«Il nostro è un territorio dove gli animali sono considerati veramente poco. Basti pensare – commenta Gabriella Marcandrea, responsabile dell'Enpa di Barletta – come è stato affrontata la situazione al Parco delle Murge, con i cinghiali vengono catturati per essere poi macellati. Ora a "finire sotto i riflettori" sono i "lupi", o meglio i numerosi randagi di cui le istituzioni locali non si occupano e che finiscono così per rinselvatichirsi. Non a caso, in materia di politiche sul randagismo, la Puglia è una delle regioni italiane più deficitarie. Tuttavia, è giunto il momento di abbandonare la strategia perdente degli abbattimenti e di adottarne un'altra: quella che punta sulla convivenza sostenibile. Ovvero sull'unica strumento che, oltre ad essere eticamente valido, è realmente in grado di risolvere possibili squilibri». 

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