Lissone: orribile fine di un gatto ferito, dopo giorni di sofferenze. Negato accesso alla sede della ditta dove si era rifugiato.

Juve era l'ultimo gatto di una storica colonia; faceva parte di gruppo nutrito di gatti liberi in una viuzza a ridosso dell'Esselunga di Lissone (Monza), accuditi da un'anziana signora. Dopo il suo ricovero, quattro anni fa, a occuparsi della colonia sono state le volontarie Enpa, aiutate da alcuni privati cittadini di buon cuore, che a turno portavano quotidianamente cibo.
 
Con gli anni, tra vecchiaia e malattie, il numero di mici era scesa da una dozzina a cinque. Fino a gennaio 2016 quando Juve, micione dal pelo bianco e nero, era rimasto solo.  
 
Nato libero, Juve è sempre stato socievole con i suoi compagni di colonia, ma non ha mai imparato a fidarsi totalmente delle persone quindi un'adozione sarebbe stata impensabile, così come lo spostamento in un'altra colonia poiché avrebbe avuto difficoltà a inserirsi e non sarebbe stato facilmente accettato dagli altri membri.
Così la sua vita solitaria è continuata fino a venerdì 10 giugno. Quel giorno la volontaria Anna, che dopo l'ufficio si reca alla colonia per portare la pappa giornaliera, vede il povero Juve rintanato poco distante dalla sua cuccia e con una grave ferita alla bocca. A causarla era stato un cane sfuggito al controllo del suo proprietario. 
Immediato l'intervento degli altri volontari Enpa, i quali, non appena giunti sul posto hanno cercato di recuperare l'animale. Ma il povero Juve, terrorizzato, è scappato via rifugiandosi nella sede di un'azienda adiacente alla colonia. I tentativi di cattura sono proseguiti fino a quando, di fronte all'impossibilità di mettere in sicurezza il felino, i volontari non hanno deciso di rimandare l'operazione all'indomani. Mai avrebbero immaginato che, una volta tornati sul posto, avrebbero dovuto affrontate un ostacolo ben più insidioso della paura del micio: l'ostilità del titolare dell'azienda. Il quale, nonostante l'evidente peggioramento dell'animale, nonostante l'intervento l'intervento del nucleo antimaltrattamento dell'Enpa di Monza, nonostante le pressioni della Polizia Municipale, si è rifiutato di concedere loro l'accesso al sito. 
 
Lo stallo è durato fino quando il povero Juve, ormai esausto e senza più la forza di opporre resistenza, non ha deciso di uscire da quel nascondiglio permettendo così alle volontarie di catturarlo. 
 
Le sue condizioni di salute sono subito apparse critiche e il successivo esame veterinario non ha fatto che confermare i sospetti. La diagnosi infatti è risultata impietosa: lesione tracheale con frattura dell’osso ioide. Per il povero Juve, purtroppo, non c'è stato nulla da fare. Ma per l'Enpa di Monza questa triste storia non si chiude così poiché l'associazione si riserva di assumere le opportune iniziative legali nei confronti del proprietario della ditta, che ha di fatto impedito ai volontari di soccorrere il micio con la dovuta tempestività. 
 
Facebook
Twitter
LinkedIn