“Liberi Tutti” domenica al Rifugio Enpa di Ponzano Veneto. Giornata dedicata al progetto “Cani Timidoni”

Porte aperte domenica 15 dicembre al Rifugio Enpa di Ponzano Veneto per “Liberi Tutti”, la giornata dedicata alle adozioni di cani e gatti trovatelli. Dall’inizio della gestione (gennaio 2014), dal rifugio dell’Enpa sono usciti, con la loro nuova famiglia 2.073 cani. Nel corso del 2019, a oggi, sono stati affidati 297 cani, mentre circa 160, sono attualmente presenti nella struttura in attesa d’adozione. Molto più drammatica è la situazione dell’abbandono dei gatti (per i quali ricordiamo che la normativa non prede alcuna struttura di accoglienza) dove, a oggi, l’Associazione ha accolto dalla strada 1084 gatti (140 in più rispetto allo scorso anno), la quasi totalità cuccioli, da poche ore di vita a qualche mese e affidati oltre 900.


Mercatino per i regali di Natale animal friendly, buffet vegano e vegetariano e babbo natale per grandi e piccini. Tanti gli eventi in programma e un'attenzione particolare al progetto “Cani Timidoni”, nato dall'esigenza di riabilitare i cani che arrivano al nostro Rifugio timidi o insicuri. “Immaginiamo – afferma Marta dell’Enpa di Treviso – di essere al circo, da soli, nella gabbia delle tigri, affamate e libere di muoversi attorno a noi. Senza nessuno al nostro fianco, con davanti questi enormi animali che ci fissano e si avvicinano, che sensazione proveremmo? Quale sarebbe il nostro unico desiderio? Probabilmente spereremmo che qualcuno arrivasse ad aprire la porta, facendoci scappare da quella gabbia. Per un cane di canile terrorizzato dall’uomo, la sensazione è uguale. Vorrebbe sopravvivere, allontanarsi il più possibile da ciò che gli fa paura. Ma non può farlo. La loro paura può avere tantissime cause, ma porta sempre a due certezze: la prima è che vivere col terrore di tutto è sfibrante, la seconda è che se nessuno li aiuta è molto improbabile che qualcuno li voglia adottare e, anche qualora arrivasse l’adozione, non è detto che ci sia un miglioramento nella loro vita, né in quella della famiglia”. 

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