Si è conclusa nei giorni scorsi la 17ma edizione della rassegna " Il Rumore del Lutto" , evento unico nei Paesi europei, che, spalmato su diverse giornate, prevede numerose iniziative dedicate al modo di affrontare la morte come percorso di vita. Nonostante il successo riscosso dalle passate edizioni, c’era, tuttavia una sensazione di incompletezza. Come se in una rassegna di così ampio respiro vi fosse comunque un tassello mancante. Quello – spiega la presidente dell’Enpa di Parma, Lella Gialdi – legato al lutto per la scomparsa del proprio animale.
Già nel 2016 gli organizzatori, Maria Angela Gelati e Marco Pipitone, avevano aperto a questo tema, ma è nell’edizione 2017 che esso è entrato a pieno diritto e con grandissimo risalto nella rassegna. Tanto da segnarne l‘esordio, nell' Aula Magna dell' Università di Parma, con un convegno intitolato "Aspettami sul ponte dell' Arcobaleno. Etica, diritti, fine vita e lutto con riferimento non solo ai pet, ma anche alle specie selvatiche”. Perché perdere un animale compagno di vita o con il quale anche a distanza si è creata empatia è un passaggio doloroso che può essere vissuto in tantissimi modi diversi, con reazioni anche inaspettate.
In primo piano, tra le tematiche affrontate nel corso del convegno, anche la questione del fine vita, di cui ha parlato la presidente dell’Enpa di Parma. Nel corso del suo intervento dal titolo "Chiamiamolo amore. Testimonianze di vita", Lella Gialdi ha posto l’accento sulla dignità che si deve assicurare a un animale nel corso della malattia e sulle necessità di porre fine alle sue sofferenze come ultimo atto d'amore. «Un atto d’amore sì, ma potenzialmente dilaniante», ha sottolineato Gialdi presentando una casistica delle differenti reazioni che possono manifestarsi. Comprese quelle di chi ha perso il suo “amico” e vorrebbe adottare un animale ma è combattuto tra il ricordo del dolore provato, il timore di fare un torto alla memoria dell’amico scomparso e il desiderio di continuare a condividere il proprio percorso di vita con un quattro zampe.