Legò un meticcio all’auto e lo trascinò sull’asfalto. Solo messa alla prova per il 44 enne di Irgoli (Nuoro). Rocchi (Enpa): sono esterrefatta, pessimo segnale

Il 44 enne di Irgoli (Nuoro) accusato di avere legato alla propria auto un meticcio e di averlo trascinato sull'asfalto per diversi chilometri ha "beneficiato" dell'istituto della messa alla prova in luogo della celebrazione di un processo ordinario (sospeso in attesa dell'esito della messa alla prova). Lo rende noto l'Ente Nazionale Protezione Animali che nel procedimento giudiziario era parte offesa e che ritiene inspiegabile come al 43 enne non siano state inflitte né una pena detentiva né una multa, considerando anche l'efferatezza del gesto compiuto

«La messa alla prova di questo individuo rappresenta per me una decisione inspiegabile e incomprensibile. Di più: un pessimo segnale per tutta la collettività», dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi. «Siamo in presenza di un uomo che ha scientemente legato un altro essere vivente alla propria autovettura, che lo ha consapevolmente trascinato, vivo, sull'asfalto e che ha fermato la sua tragica corsa soltanto dopo essere stato inseguito dai Carabinieri. Non capisco proprio cos'altro avrebbe dovuto fare per meritarsi una condanna. Questo – prosegue Rocchi – è un comportamento che evidenzia una chiara pericolosità sociale e che avrebbe dovuto essere punito con la dovuta intransigenza, lanciando un messaggio inequivocabile: che non c'è scappatoia alla crudeltà. Oggi, purtroppo, giustizia non è stata fatta».

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