Le associazioni Enpa, Lac, Lav, Lipu, Pan-Epaa e Wwf sono esterrefatte per le esternazioni dell'assessore Giorgio Tonina, il quale aveva detto impossibile la convivenza tra uomini, lupi e orsi. Proprio lui che, in forza del mandato ricevuto, dovrebbe (anzi deve) conoscere la realtà dei fatti di cui tratta e dovrebbe (anzi deve) tutelare i beni comuni più importanti e fragili: quell'ambiente e quella biodiversità il cui impoverimento comporta pesanti perdite in ordine alla qualità della vita.
Infatti, Giorgio Tonina è assessore all'ambiente, al quale Enpa, Lac, Lav, Lipu, Pan-Epaa e Wwf ricordano che la convivenza con i grandi predatori è possibile, come dimostra la pastorizia, sistema che dura da oltre 10mila anni, nonostante i sistemi di difesa fossero ben meno efficaci di quelli odierni e non fossero neanche sovvenzionati da enti pubblici. Tra l’altro, in passato, non erano neanche previsti rimborsi per i danni da predazione.
Lo spopolamento della montagna non è originato dall'arrivo in Trentino di orsi e lupi, ma si è generato ben prima, con l'avvento delle grandi aziende nel fondovalle e il conseguente inurbamento. Anzi, al contrario di quanto affermato da Tonina, si assiste negli ultimi tempi ad un massiccio ritorno all'agricoltura, anche grazie agli aiuti su cui possono contare in particolare giovani e donne.
Lascia basiti anche la posizione espressa in maniera intempestiva da Roberto Failoni, assessore al commercio e al turismo. Infatti l'agricoltura di montagna è fortemente legata all'industria del turismo, settore che beneficia, grazie alla presenza in Trentino di orsi e lupi, di un ritorno di pubblicità che vale svariati milioni, a fronte di poche decine di migliaia di danni imputabili ai grandi carnivori.
Le associazioni si chiedono come sia possibile credere alle promesse di quegli stessi amministratori che hanno diminuito il sostegno economico ai metodi prevenzione. Cioè, proprio a quei sistemi che hanno dimostrato di funzionare bene quando vengono utilizzati, controllati e manutenuti in modo corretto. I problemi dell’agricoltura non sono dovuti né agli orsi né ai lupi ma a chi toglie risorse e supporti indispensabili per far fronte alle sfide di un'economia di sistema.