La volpe salvata dall’Enpa, storia di Natale a lieto fine

Articolo di Ivana Sandri, pubblicato il 19 dicembre sul Quotidiano Trentino

La volpe Gelsomina è l'eroina di un'avventura che ha come sfondo un piccolo paese, immerso fra campi e boschi in una valle del Trentino.

Tutto inizia in primavera, quando frequenta il cortile della scuola materna, attirata con l'offerta di cibo, per permettere ai bambini di ammirare la bella protagonista di tante fiabe. Passa il tempo e nascono quattro volpacchiotti, che talvolta vengono intravisti assieme alla madre. L'idillio si spezza, quando, con l'avanzare dell'estate e la fatica delle cure materne, dimagrisce, il suo manto diventa opaco, e sulla schiena compare una zona glabra, che fa scattare l'allarme: la rogna sta invadendo il paese. A nulla valgono le parole di persone sagge: «È lo sforzo di accudire i cuccioli ad indebolirla e toglierle bellezza, perché da brava madre dedica tutta se stessa ai figli». Finché fra i vicoli serpeggia una minaccia: è prevista la sua cattura. Voce preoccupante, anche per le prevedibili e nefaste conseguenze sui cuccioli, destinati ad una sicura morte se privati della madre.

Qui entra in campo un'amica umana, chiamando in soccorso le Guardie zoofile Enpa, che si muovono prontamente e scoprono che il Corpo forestale e il servizio veterinario Asl non erano stati coinvolti nella questione, pur essendo gli enti deputati al controllo e alle decisioni del caso. Per farla breve, l'appoggio dell'amica umana e l'intervento decisivo dell'Enpa, assieme alla professionalità di forestali e veterinario, hanno cambiato il corso di una storia destinata a finire male. "E la spellatura sulla schiena", si chiederanno i lettori, "era rogna?" No, era provocata dallo sfregamento lungo il pertugio per accedere alla tana in cui custodiva i cuccioli.

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