La provincia di Treviso non è un territorio amico di cani e gatti. Molti gli interventi delle Guardie Zoofile Enpa

Non passa giorno che non appaia sui social e sui giornali qualche atto di crudeltà nei confronti degli animali, l’ultimo della lunga serie è accaduto a Salgareda (Treviso) dove una povera gatta è stata uccisa a colpi di arma da fuoco e gettata in strada. Questo, purtroppo, non è un episodio isolato. Infatti, sevizie e reati contro gli animali sono all’ordine del giorno nel Trevigiano, soprattutto nelle periferie e nelle frazioni più distanti dai centri urbani.

Ed è proprio per contrastare e reprimere questi  l’Enpa trevigiana si è dotata, dal 2017, di un Nucleo composto da sette Guardie Zoofile che svolgono servizio in tutto il Trevigiano, operando in stretta collaborazione con il Rifugio di Ponzano. Le Guardie, dotate di decreto prefettizio, verificano la corretta applicazione della normativa comunale, regionale e nazionale in materia di benessere degli animali d’affezione.
 
«Dal 2017 ad oggi abbiamo ricevuto più di  800 segnalazioni», racconta  il Capo Nucleo Enrico Tomasella, che prosegue: «operiamo gratuitamente al servizio della comunità per garantire i diritti degli animali. Abbiamo notificato decine di notizie di reato e attuato diversi sequestri.  Molte le azioni combinate con Carabinieri, e veterinari dell’Ulss».
 
La gran parte delle segnalazioni riguarda la detenzione di cani a catena – nonostante sia vietata e sanzionata in Veneto dal 2016 – o in recinti sottodimensionati, isolati e sporchi. Non meno numerose quelle che riguardano l’utilizzo di collari elettrici, considerato maltrattamento ex art 544 ter del Codice Penale, cani e gatti malati e non curati dai proprietari.

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