Jane Goodall racconta “la sua Africa” in un libro intervista. Giovedì 5 maggio a Roma, ore 18.00, Museo Civico di Zoologia

Leggenda vivente e protagonista luminosa della complessa società cresciuta tra la fine del Secondo Millennio e l’inizio del Terzo, come scienziata, come intellettuale, come donna, come splendido essere umano, Jane Goodall ha rivoluzionato le nostre conoscenze sul comportamento animale e sui rapporti con quello umano attraverso le sue ricerche sugli scimpanzé in Kenya e in Tanzania, che segnano uno dei punti più alti dell’evoluzionismo post-darwiniano e dell’etologia.

Giovedì 5 maggio alle 18.00 presso la Sala Conferenze del Museo Civico di Zoologia viene presentato il libro “Io e l’Africa” di Jane Goodall (Armando Editore), nato dalle interviste con il giornalista Massimo Di Forti. L’iniziativa è promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

In questo libro nato da una serie di incontri con Massimo Di Forti e da alcune interviste fatte dal giornalista alla grande scienziata, Jane Goodall racconta la sua Africa tra ieri e oggi, tra emozionanti conquiste scientifiche e drammatici problemi ambientali, mutamenti epocali e conflitti. Un racconto in cui la scienza diventa anche poesia. Il volume è completato da un testo di Massimo Di Forti e da un intervento di Daniela De Donno, presidente del Jane Goodall Institute Italia.
Rivivono il decisivo incontro tra Jane con il celebre paleoantropologo Louis Keakey che dà inizio alle sue ricerche sul campo, i primi contatti con gli scimpanzé in condizioni di libertà (impresa mai riuscita ad altri fino ad allora), la nascita dei Jane Goodall Institute in tutto il mondo e, a Gombe, del centro per l’assistenza ai bambini orfani, organizzato dal JGI Italia. Negli ultimi anni Jane Goodall è diventata così il simbolo itinerante di tutti gli ambientalisti e animalisti del pianeta da salvare.

Massimo Di Forti, giornalista, scrive per “Il Messaggero” sulle pagine culturali dal 1979 come collaboratore e successivamente come redattore del servizio Cultura. Ha collaborato all’«Espresso» dal ’79 all’89, ai Gr3 e Gr2, alle riviste delle edizioni Condé Nast e a testate straniere come «Aperture» e «Le Nouvel Observateur». Ha scritto due saggi: Fourier e l’architettura della felicità socializzata e, nelle nostre edizioni, La società post-erotica, Un futuro senza nemici.

Nel corso della presentazione verrà effettuato un collegamento via skype con Jane Goodall.

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