L’Ente Nazionale Protezione Animali si costituirà parte civile contro i criminali che verranno ritenuti responsabili di aver appiccato gli incendi nonché contro i soggetti istituzionalmente tenuti a salvaguardare il territorio e che non l’abbiano fatto; vale a dire contro gli amministratori ad ogni livello. Interverremo dunque contro problemi di criminalità e contro problemi di prevenzione mancata. Contro, dunque, situazioni di gravissima illegalità che hanno inferto un colpo durissimo al nostro patrimonio ambientale e di biodiversità, per ricostruire il quale – se possibile – ci vorranno decine di anni. E che hanno causato una vera ecatombe di animali, con centinaia di migliaia di selvatici, soffocati dal fumo o arsi vivi dalle fiamme. Tra le vittime anche moltissimi cuccioli, impossibilitati alla fuga. Con la loro morte in alcune zone abbiamo perso una intera generazione animale.
«In questa estate rovente si è passato il segno. Mai prima d’ora denuncia la consigliera nazionale di Enpa nonché responsabile biodiversità dell’associazione, Annamaria Procacci – i cosiddetti “piromani” avevano colpito con tanta ferocia, con tanta “scientifica meticolosità”. Finalizzata, come abbiamo avuto modo di apprendere in queste ore, a soddisfare i più disparati interessi». E in uno scenario del genere, il nostro Paese ha indebolito gli strumenti culturali, operativi e legislativi in grado di contrastare l’opera dei criminali.
Invece, vogliamo che si riprenda a fare prevenzione e che sia finalmente possibile identificare e sconfiggere i “terroristi della natura”. Per questo, Enpa è determinata ad agire sia contro i “piromani” sia contro coloro i quali vengano meno ai propri compiti e doveri istituzionali.