Oltre 105mila persone da tutta Europa hanno firmato la petizione a sostegno di Ina Ritan, la volontaria bosniaca finita nel mirino delle autorità di Prijedor per il suo impegno a favore dei cani randagi. Si tratta dunque di un vero “plebiscito”; per rendere l’idea del sostegno che Ina è riuscita ad aggregare in tutto il continente, basti pensare che i sottoscrittori sono superiori in numero ai residenti della città bosniaca (97mila).
Insomma, l’obiettivo di fare massa critica può considerarsi raggiunto e arrivati a questo punto la municipalità di Prijedor non può più ignorare la straordinaria mobilitazione a favore di Ina, facendo semplicemente finta di nulla. Insieme ad Enpa che da anni collabora con Ina e che ha promosso la petizione sulla piattaforma change.org, queste 105mila persone chiedono al Comune della città bosniaca di far cadere le accuse contro la volontaria, finita nelle aule di giustizia dopo aver espresso posizioni fortemente critiche sulla politica comunale di contrasto al randagismo e sulla gestione del canile di Kurevo (la struttura che serve Prijedor) dove non sarebbe garantito il benessere degli animali ospitati.
Accuse politiche dunque, in netto contrasto con l’impegno di cui Ina ha dato prova negli anni, tutto finalizzato al bene dei cani; un’opera meritoria di cui hanno giovato non solo gli animali ma la collettività.
Per aiutare Ina e firmare la petizione è possibile cliccare su questo link.