In provincia di Savona il 2015 inizia con una mattanza di selvatici

Nel Savonese il 2015 è cominciato nel peggiore dei modi: all'insegna dell'inutile caccia “di selezione”. Lo rende noto la Sezione Enpa di Savona che denuncia come, nonostante il numero dei cacciatori sia in continua diminuzione, la Provincia (con la giunta ormai decaduta) continui ad autorizzare all'unanimità sanguinose stragi di animali. Fino al 14 marzo le doppiette potranno dunque uccidere in tredici zone della provincia ben 870 femmine e cuccioli di capriolo, di cui 103 nelle due aziende faunistiche (ovvero riserve di caccia) a pagamento, mentre in altre 6 zone si potrà sparare a 153 femmine e cuccioli di daino, di cui 19 a pagamento nell’azienda faunistica di Piana Crixia. 
 
Come se questo non bastasse, è stata prorogata a fine mese la caccia al cinghiale, con le femmine già gravide mentre proseguirà fino al 20 gennaio la caccia ad alzavole, codoni, fischioni, moriglioni, mestoloni, marzaiole, cesene e beccacce. Inoltre, per tutto il mese gennaio si potrà sparare a fagiani, colombacci, tordi, germani, gallinelle d’acqua, pavoncelle, beccaccini, cornacchie, gazze, ghiandaie e volpi per quella che già da ora si preannuncia una strage di proporzioni colossali che, nella sola provincia di Savona, causerà la vita di ben 50mila animali in un anno.
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