Giovedì 17 gennaio ricorrevano le celebrazioni di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali. Nell’iconografia, il Santo è raffigurato in compagnia di varie specie di animali, ma vicino a lui c’è sempre un maialino. Che, evidentemente, è uno dei suoi “prediletti”.
Per questo stupisce che Filetto, frazione di Ravenna, abbia scelto di festeggiare tale ricorrenza con una lotteria, il cui primo premio era per l’appunto … un maialino. La cui sorte, presumibilmente, era già segnata. A denunciare l’iniziativa è la Sezione di Ravenna che esprime grande indignazione. «Non è (solo) una questione di vegetarianesimo. E’ anche un problema di delicatezza, di sensibilità, di opportunità. Non si sarebbe mai dovuta celebrare il giorno dedicato al protettore degli animali mettendo in palio un maialino. Il Santo – commenta l’Enpa – quel suino l’avrebbe salvato, non l’avrebbe certo ucciso per mangiarlo».
Ma non si tratta solo di etica, perché l’articolo 12, primo comma del “Regolamento per la tutela ed il benessere animale” del Comune di Ravenna vieta espressamente di offrire animali in premio, come vincita, oppure come omaggio: “Gli animali vivi – è scritto – non possono essere posti in premio nelle fiere, feste, sagre paesane, mostre, esposizioni, gare, giochi e trattenimenti pubblici”. Insomma, gli organizzatori della riffa di Filetto potrebbero aver violato delle norme comunali ed è ferma intenzione dell’Enpa di Ravenna assumere ogni opportuna iniziativa al fine di accertare tale violazione e di fare in modo che i responsabili ne rispondano.