Il “Mese della fauna selvatica”, al via il 1° maggio la campagna Enpa: convegni, inaugurazioni, open day per informare sui selvatici. Nel vivo la petizione per lo stop alla caccia alla volpe

Chi contattare per aiutare un gabbiano ferito? Cosa fare se in campagna si trova un cucciolo di capriolo apparentemente abbandonato? Come capire se un selvatico abbia veramente bisogno di essere soccorso? Cosa dice la legge? Sono soltanto alcune delle domande cui cerca di dare risposta il pieghevole intitolato “Sos fauna selvatica”, realizzato  e diffuso da Enpa in occasione del “Mese della fauna selvatica”, trentuno giorni scanditi da un’articolata serie di iniziative  su tutto il territorio nazionale
 
Il “Mese della fauna selvatica” è una manifestazione realizzata dall’Ente Nazionale Protezione Animali grazie alla collaborazione sinergica tra tutte le professionalità e le competenze maturate all’interno dell’associazione. Il progetto Azione Comune, nato proprio con l’obiettivo di pensare e realizzare  iniziative condivise e di ampio respiro quali, appunto, il “Mese della fauna selvatica”, la prima di una serie di campagne. Il Centro Comunicazione e Sviluppo Iniziative che ha contribuito alla campagna anche con la realizzazione del pieghevole e ha messo a disposizione dei volontari i gadget dell’iniziativa. L’Ufficio Fauna Selvatica, che con la propria professionalità ha collaborato in prima linea alla concretizzazione del  progetto. Le Sezioni Enpa che in 50 hanno aderito al progetto e che schiereranno i loro volontari in occasione dell’open day dell’11 e 12 maggio.
 
La campagna Enpa parte mercoledì 1° maggio con l’ampliamento del Cras (Centro Recupero Animali Selvatici) Enpa di Trieste. Dall’estremo nordest al “cuore verde” d’Italia: il 5 maggio tocca a Perugia dove l’Ente Nazionale Protezione Animali inaugura un Centro Recupero nuovo di zecca (che va così ad aggiungersi a quelli di Trieste e Genova).
 
Ma il vero motore del “Mese della fauna selvatica” è la petizione Enpa al Parlamento per chiedere lo stop alla caccia alla volpe e alla caccia in tana (clicca sul link per firmare). Una pratica barbara, crudele e violenta che causa la morte di tantissime mamme e dei loro cuccioli, sbranati da mute di cani proprio nel posto che dovrebbe dare, ai volpacchiotti e alle loro mamme, riparo e sicurezza. Promossa per stimolare l’intervento legislativo delle Camere su un tema così sentito dall’opinione pubblica, la petizione ha raccolto in poco tempo circa 2.800 firme. Lo scopo della raccolta firme è anche un altro: promuovere un approfondimento scientifico su argomenti che spesso scontano la propaganda filovenatoria. «Della volpe, come di molti altri animali selvatici, penso tra gli altri a lupi e orsi, alcuni italiani sanno poco o nulla. E’ questa ignoranza – spiega Massimo Pigoni, vicepresidente nazionale di Enpa – ad alimentare la paura e le campagne terroristiche promosse da alcuni personaggi al solo scopo di guadagnarsi il consenso dei cacciatori».

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