La storia di Crostino e Dentino, così sono stati chiamati i due lupi arrivati in condizioni disperate da cuccioli al Cras Enpa di Perugia a maggio dello scorso anno, ha finalmente trovato il suo lieto fine. I due lupi, che hanno seguito un lungo percorso di inserimento nell’area faunistica del Lupo di Civitella Alfedena sono adesso nell’area principale di oltre 6 km² e si sono uniti al branco degli altri lupi adulti presenti, che li hanno accettati e accolti. Una bella foto firmata dalla fotografa naturalistica Angelina Iannarelli li mostra giovani e forti, a loro agio nell’area faunistica.
Orfani della mamma il Cras Enpa di Perugia li salva
Trovati a maggio 2023 dai volontari del Cras Enpa di Perugia nell’area del Monte Subasio, i due piccoli lupi erano molto probabilmente orfani della mamma a causa del bracconaggio. Le loro condizioni erano molto critiche e avevano grossi problemi di rogna. Rimessi in sesto grazie alla cura e alla competenza del veterinario del Cras Enpa di Perugia, Massimo Floris, e del suo staff, i due fratelli si sono rimessi in forza e in salute. A questo punto, grazie alla collaborazione tra i veterinari Massimo Floris di Enpa e Leonardo Gentile dello Pnalm è stato programmato il trasferimento dei due giovani lupi nel Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Le fasi di inserimento al nell’area faunistica del Lupo
Dopo un iniziale periodo di acclimatazione, a Crostino e Dentino si sono uniti altri due giovani lupi arrivati al Parco a novembre. Successivamente i due lupi sono stati immessi nell’area principale dove già vive un branco e dove hanno a disposizione oltre 6 km² di spazio per vivere ed esplorare in territorio. In questi giorni il loro percorso si è concluso perché si sono uniti al branco già esistente che li accettati ed accolti.
Perché la remissione in natura non era possibile?
Purtroppo per Crostino e Dentino re-immissione in natura non era possibile, non avendo ricevuto le cure e gli insegnamenti parentali. L’area Faunistica del Lupo appenninico è un’area naturale, recintata e adiacente al paese, istituita per scopi scientifici (ripopolamento e studio) dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Gli animali presenti sono esemplari nati in cattività o che, a causa di problemi che li vedevano impossibilitati a sopravvivere nell’habitat naturale, sono stati introdotti in questo ambiente controllato. Per quanto sia difficile vedere in cattività questi animali, vero e proprio simbolo della natura selvaggia, ci piace ricordare sempre quanto la loro presenza, qui, possa dare un contributo fondamentale alla conservazione dell’intera specie, in termini di divulgazione e accettazione sociale.