Guggenheim nella bufera: maltrattamenti animali in video. Al via petizione internazionale

Seicentomila firme in pochi giorni. Vola la petizione promossa sul web contro il Museo Guggenheim di New York, per l’ultima, discutibile iniziativa in campo artistico. Si tratta della mostra intitolata “Cina e arte dopo il 1989”, dove, tra le tante “opere” esibite, c’è un video con situazioni di grave maltrattamento ai danni di animali.  Protagonisti involontari del video sono otto cani pitbull ciascuno dei quali è legato a un tapis rulant. A loro volta, i tapis roulant sono disposti su quattro file, l’uno di fronte all’altro. Stimolati all’aggressività, i cani vengono quindi forzati a correre, fissandosi negli occhi e dimenandosi nel vano tentativo di raggiungere il proprio dirimpettaio per attaccarlo. Evidenti i segni di stress a carico dei pitbull: respiro affannato, bocca spalancata, salivazione ininterrotta. Purtroppo il video non è frutto di finzione cinematografica. Si stratta infatti di riprese dal vivo di una performance realizzata nel 2003 dagli artisti cinesi Peng Yu e Sun Yuan.    
 
Questa tuttavia non è l’unica opera finita sotto il tiro degli animalisti. C’è infatti un altro video – datato 1994 – che documenta la triste condizione di due maiali, sul cui corpo sono state incise scritte prive di senso. Non poteva mancare la “teca degli orrori” che, secondo quanto riferito dal New York Times, ospiterà insetti rettili e anfibi: molti di loro moriranno, perché uccisi dallo stress o perché finiti nella catena alimentare del proprio vicino. Insomma, una vera mattanza più vicina a una malsana forma di sadismo che all’arte o alla creatività.
 
Per questo è importante aderire alla petizione, affinché un nome prestigioso e rinomato in tutto il mondo, qual è appunto il Guggenheim, non si leghi a uno spettacolo di morte e sofferenza. Clicca qui per firmare la petizione (in inglese)

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