Green Hill, tutte le condanne del secondo grado di giudizio. Stefutti (avvocato Enpa): difenderemo la legalità e i diritti degli animali anche in Cassazione

La Corte d’Appello di Brescia con sentenza 23 febbraio 2016, le cui motivazioni verranno pubblicate tra novanta giorni, ha confermato le condanne emesse in primo grado nei confronti dei vertici di Green Hill, l’allevamento di cani Beagle di proprietà della multinazionale Marshall, già sequestrato nel luglio del 2012 con un provvedimento confermato anche dalla Corte di Cassazione. Confermata quindi la condanna inflitta in primo grado ad un anno e sei mesi per Renzo Graziosi (veterinario della struttura) e per Ghislene Rondot, cogestore di Green Hill. Condanna confermata ad un anno invece per il direttore Roberto Bravi. Erano accusati di maltrattamento e di uccisione di animali, reati sanzionati dagli artt. 544bis e 544ter del Codice penale, uccisioni facili, non necessitate, sovente soppressi con iniezioni di Tanax somministrato senza pre-anestesia o lasciati morire quando malati di patologie curabilissime, come la rogna, tutte condotte mosse dalla mera logica del profitto, con controlli annunciati da parte degli Enti preposti.

Non a caso, il 9 marzo si celebrerà l’udienza preliminare del processo Greenhill bis a carico dei veterinari ASL e dei dipendenti di Greenhill, tutti accusati di falsa testimonianza nel processo di primo grado, e per quanto riguarda i veterinari anche di omessa denuncia e falso, oltre che concorso in maltrattamento ed uccisione di animali.

In questo processo Enpa Onlus si è costituita parte civile ed è stata rappresentata dall’avvocato Valentina Stefutti. I legali di Greenhill hanno già annunciato che proporranno ricorso per Cassazione. Enpa difenderà i diritti degli animali e la legalità anche in quella sede e si costituirà parte civile anche il 9 marzo al processo bis.

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