Grandi carnivori in Trentino, associazioni animaliste e ambientaliste: “Dalla Provincia solo ‘no'”

Il 4 dicembre scorso le associazioni ambientaliste e animaliste Enpa, Lac, Lipu e Pan Eppaa hanno partecipato al periodico incontro del "Tavolo di partecipazione e informazione per la gestione dei grandi carnivori", avviato dall'amministrazione precedente. "Però è stato anche il tavolo dei no: no grandi come una casa, no che svelano come orsi e lupi siano visti dalla politica come fastidi da limitare, se non addirittura eliminare, più che come (vera!) risorsa sia in chiave pubblicitaria, mostrando un Trentino idealmente naturale e preservato, che per ristabilire gli equilibri naturali e per la tutela della biodiversita'", affermano le associazioni in una nota unitaria.. "Il primo no, secco e preoccupante, è stato quello opposto alla nostra richiesta di attivare i "corridoi faunistici", seppure già previsti nello sviluppo del progetto europeo "Life Ursus". Il secondo no, altrettanto secco, affermano ancora le associazioni, "ma se possibile ancora più preoccupante e sicuramente immotivato nel merito, è stato quello oppostoci alla richiesta di far ripartire il progetto europeo di coesistenza con i grandi carnivori. Un no motivato solo politicamente, perché quasi tutte le parti in causa (di solito contrapposte), rappresentate sia da allevatori e cacciatori che da ambientalisti/animalisti erano unite nel trovare essenziale parteciparvi". Enpa, Lac, Lipu e Pan Eppaa sostengono sia "un no immotivato, in quanto è stato cancellato un progetto già avviato, già sovvenzionato dall'Europa, e che rappresentava uno dei pochi, reali strumenti che potevano permettere di superare, o comunque ridurre notevolmente, i conflitti fra le parti, portando a possibili soluzioni o almeno a sensibili diminuzioni delle problematiche che rendono la questione grandi predatori conflittuale e pericolosa per la tutela della fauna e della biodiversità, scrivono Ivana Sandri, Caterina Rosa Marino, Sergio Merz e Mauro Nones.

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