«All'indomani dell'enciclica Laudato Si' speravamo che essa fosse la premessa per un pieno riconoscimento, anche da parte della dottrina cattolica, della pari dignità di tutti gli abitanti del creato, umani e non umani, e del loro diritto a vivere in pace e armonia». Lo dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, che prosegue: «Per questo, Santità, siamo rimasti delusi dal coinvolgimento dei circensi nelle iniziative per il Giubileo della Misericordia. Riteniamo infatti che non vi sia nulla di misericordioso nel ridurre un altro vivente in cattività; nell'addestrarlo a compiere attività contrarie alla propria specie; nell'obbligarlo ad esibirsi per una presunta forma di divertimento, che risulta, tra l'altro, sempre più in declino».
«Se la misericordia è compassione per l’infelicità di un altro vivente; se la misericordia è ciò che spinge ad agire per alleviare tale condizione di sofferenza, come ci ha insegnato il Santo di cui Ella ha deciso di portare il nome – conclude Rocchi – non ci dovrebbe essere riconoscimento alcuno per chi tale sofferenza alimenta: gli animali sono stati creati per vivere liberi, e non sotto un tendone».