Un giovane lupo, trovato gravemente ferito a bordo strada in Val Bormida, non ce l’ha fatta nonostante i soccorsi tempestivi. L’episodio solleva interrogativi sulla responsabilità degli automobilisti e sul rispetto delle leggi a tutela degli animali.
È morto poco dopo il trasferimento al Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) dell’Enpa di Savona un giovane lupo, di circa 6-7 mesi, trovato inerme ma vigile a bordo strada in Val Bormida. L’animale, in condizioni critiche, presentava gravi lesioni interne e la frattura del bacino, probabilmente causate da un investimento.
L’intervento e i tentativi di salvataggio
A dare l’allarme è stata una segnalazione che ha permesso ai soccorritori dell’Ambulanza Veterinaria, prontamente intervenuti, di trasportare il lupo presso lo studio della veterinaria Valentina Casu. Nonostante l’impegno del team veterinario e il trasferimento immediato al Cras, le condizioni del giovane esemplare si sono rivelate troppo gravi, e il lupo è deceduto poco dopo.
“Ci siamo accorti subito che la situazione era disperata – racconta l’Enpa di Savona – ma non potevamo arrenderci. Abbiamo fatto tutto il possibile per salvarlo, ma i danni agli organi interni erano troppo estesi.”
La responsabilità dell’investitore
L’episodio apre una riflessione importante sulla condotta degli automobilisti. Il lupo, ferito gravemente, potrebbe essere rimasto a lungo sul ciglio della strada senza che nessuno si fermasse per soccorrerlo. L’Enpa si chiede: “Chi lo ha investito non si è fermato. Chissà da quanto tempo era lì. Se fosse stato soccorso tempestivamente, forse avrebbe potuto salvarsi.”
Molti potrebbero non essersi accorti che si trattava di un lupo, ma questo non giustifica l’omissione di soccorso, che rappresenta una violazione dell’articolo 189 del Codice della Strada. La norma prevede che chiunque sia coinvolto in un incidente che causi danni a uno o più animali, sia essi d’affezione, da reddito o protetti, debba assicurare un tempestivo intervento di soccorso.
Una tragedia che poteva essere evitata
Il giovane lupo, simbolo della fauna selvatica italiana, rappresenta una perdita importante non solo per l’ambiente naturale della Val Bormida, ma anche per chi si impegna quotidianamente nella protezione degli animali.
“Restiamo con l’amaro in bocca – conclude l’Enpa di Savona – ma siamo certi di aver fatto tutto il possibile per salvarlo. La sua morte ci ricorda quanto sia fondamentale rispettare le norme, fermarsi e prestare aiuto agli animali in difficoltà. Vola in alto, piccolo lupetto.”
Un appello alla sensibilizzazione
L’Enpa coglie l’occasione per ribadire l’importanza di sensibilizzare i cittadini sul rispetto della fauna selvatica e delle leggi. Fermarsi per prestare soccorso a un animale ferito non è solo un dovere morale, ma anche un obbligo legale che può fare la differenza tra la vita e la morte.
La tragica storia di questo lupo ci ricorda quanto sia cruciale la collaborazione di tutti per tutelare gli animali e l’ambiente in cui viviamo.