Giornata dell’Ambiente. Enpa: Europa non tradisca la transizione verde. Biodiversità fondamentale

Per quanto lacunoso e imperfetto, e dunque migliorabile, il Green Deal ha avuto il grande merito di porre sul tappeto la questione della transizione verso un’economia più verde e ha rappresentato uno di questi rari momenti in cui la politica si è riappropriata della sua funzione di indirizzo. Oggi, purtroppo, quella scelta strategica, viene rimessa in discussione in nome di un’idea di progresso legata a modelli economici novecenteschi. Modelli che sono i principali responsabili della crisi ambientale e climatica di cui tutti noi stiamo pagando un prezzo elevatissimo. “L’Impaludamento” della Nature Restoration Law, così come il dietrofront sullo stop ai pesticidi o il ritorno di fiamma per i combustibili fossili, sono la testimonianza più evidente del cambio di rotta che qualcuno vorrebbe a Bruxelles. Tra questi, la stessa presidente Von Der Leyen che, dopo aver lanciato con grande enfasi il Green Deal nel 2019, non ha esitato ad arruolarsi tra le fila degli “ecoscettici”, forse per consolidare a destra la propria base elettorale. Peraltro, in questi ultimi mesi Ursula Von Der Leyen è “assurta agli onori delle cronache” anche per la sua assurda crociata contro i lupi, “rei” di avere attaccato un cavallo (incustodito) di proprietà della presidente.

«L’Unione Europa è più forte delle pulsioni “ecofobiche” alimentate dalle lobby economiche e da quei politici che non riescono a rassegnarsi al progresso. Fosse per loro vivremmo ancora in case di amianto, mangeremmo verdure corrette al DDT e dovremmo rassegnarci a respirare particolato a pieni polmoni. L’Europa non è questa. La tutela dell’ambiente, la protezione della biodiversità, la salvaguardia delle specie a rischio sono parte integrante del DNA di Bruxelles. Ed è stato proprio grazie a queste sue caratteristiche distintive che – sottolinea Enpa – l’Unione europea è diventata in tutto il mondo, e lo è ancora, un modello dal quale gli altri Paesi traggono ispirazione soprattutto in tema di politiche ambientali».

Insomma, secondo la Protezione Animali, l’Europa non deve rinnegare sé stessa; deve invece seguire con rinnovata determinazione la strada sin qui percorsa. Un cammino che ha permesso a Bruxelles di sviluppare un’economia più eco-friendly, per questo apprezzata dai consumatori. «Ovviamente non viviamo nel migliore dei mondi e c’è ancora molto da fare, soprattutto per quanto riguarda il dramma degli allevamenti intensivi e il sistema alimentare basato sul consumo di carne, che – prosegue l’associazione animalista – causa ogni anno la morte di miliardi di animali reclusi, oltre ad essere dannoso per la salute umana e per l’ambiente. Anche su questo l’Europa, sospinta dalla sensibilità dei propri cittadini, sta facendo significativi passi avanti, come conferma l’interesse per il tema della carne coltivata, che, guarda caso, ha incontrato l’ostilità delle grandi lobby agricole».

«Se l’Europa deve rimanere fedele ai propri ideali, è altresì necessario che i cittadini, tutti i cittadini – conclude Enpa – sostengano attivamente Bruxelles nelle sue politiche “green”, vanificando i tentativi controriformisti delle lobby e dei loro sostenitori che vorrebbero vanificare decenni di conquiste ambientali».

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