Giornata dell’ambiente. Enpa: diamo un senso a questa data, diciamo no al consumo di carne. Gli allevamenti divorano la biodiversità e la natura

Il tempo è ormai agli sgoccioli: secondo l’Onu abbiamo solo 12 anni per frenare il riscaldamento globale sotto la soglia di 1,5 gradi e fermare così la corsa verso la catastrofe climatica. Intanto, la biodiversità, distrutta da allevamenti e pascoli che divorano foreste e specie autoctone, scompare a un ritmo impressionante mentre decine e decine di miliardi di animali trattati come macchine vengono nascosti agli occhi del mondo nelle strutture intensive dove attendono solo di divenire polpette, spesso senza mai vedere neanche un raggio di sole. Il costo di questo sistema è insostenibile: un solo chilo di carne ne produce ben 18 in termini di emissioni di CO2.
 
Ma un Pianeta di ricambio non c'è, neppure per la politica, che seguita ad essere autoreferenziale e scollata dalla realtà, nonostante la violenza dei cambiamenti climatici e delle loro conseguenze. Madre Terra è stata ed ancora è consumata, sfruttata, rapinata delle sue risorse, come se queste fossero inesauribili. «Siamo alla sesta estinzione di massa – spiega la consigliera nazionale di Enpa, Annamaria Procacci – l'unica causata da una specie, la nostra».
 
«Qualche anno fa, alla vigilia del vertice di Parigi, la cosiddetta la Cop 21, inviammo alla Camera un dossier basato su incontrovertibili fonti internazionali, che documentava il rapporto tra consumo di carne ed emissioni di gas serra. Oggi – prosegue Procacci – nessuno può dire di non sapere».
 
Ognuno di noi può e deve fare la sua parte, cambiando il proprio stile di vita.

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