GIORNATA DEGLI ANIMALI NEI LABORATORI. UN MINUTO DI SILENZIO PER DIRE CHE UN’ALTRA SCIENZA E’ POSSIBILE

In occasione della giornata mondiale degli animali nel laboratori, che ricorre proprio oggi, l'Ente Nazionale Protezione Animali ha osservato un minuto di silenzio per ricordare milioni di esseri viventi che ogni anno vengono sacrificati in tutto il mondo in nome di una pseudo-ricerca scientifica, ma soprattutto per dire che un'altra scienza è possibile. 
 
La sperimentazione sugli animali infatti è un metodo che non è mai stato validato scientificamente ed è di scarsa attendibilità predittiva poiché non tiene conto della fondamentale differenza genetica tra l'uomo e gli esseri viventi non umani. E' proprio per questo che non è possibile trasferire all'uomo i risultati ottenuti con i test sugli animali. «Fortunatamente, una parte crescente della comunità scientifica non solo sta prendendo coscienza di questo, ma sta anche dimostrando l'inutilità della sperimentazione su altri esseri viventi – spiega il direttore scientifico dell'Enpa, Ilaria Ferri -. Negli Stati Uniti, ad esempio, numerose le ricerche hanno dimostrato come alcune terapie sviluppate per curare patologie di origine infiammatoria nei topi, una volta trasferite all'uomo, abbiano avuto un tasso d'insuccesso addirittura pari al 100%.»
 
«D'altro canto – prosegue Ferri -, se la sperimentazione animale fosse realmente attendibile come spiegare allora i 200 mila decessi che si verificano ogni anno in tutto il mondo e che sono causati dall'assunzione di farmaci? Farmaci testati, che, secondo chi sostiene l'utilità della sperimentazione animale, sarebbero dovuti essere sicuri. E come spiegare poi che ogni anno moltissimi farmaci sperimentati sugli animali vengono ritirati dal commercio perché in un secondo tempo si viene a scoprire che sono dannosi per la salute?»
 
La sperimentazione sugli animali, in realtà, oltre ad essere una pratica crudele e contraria ai più basilari principi etici, risulta controproducente per lo stesso progresso scientifico perché continua ad imporre metodi di ricerca anacronistici e del tutto superati. «Con l'obiettivo – aggiunge il direttore scientifico della Protezione Animali – di compiacere la lobby della "cattiva scienza" (così è stata definita nel 2005 la sperimentazione animale dalla prestigiosa rivista scientifica "Nature") che sul commercio degli esseri viventi non umani realizza grandi profitti. I metodi sostitutivi, dalla tossicogenomica, alle colture in vitro o alle simulazioni computerizzate, sono già disponibili e sono la realtà che viene applicata da numerosi centri di ricerca fuori dall'Italia . E si tratta di metodi di ricerca "cruelty free" ed applicabili all'uomo perché condotti su dna umano. Ma si tratta evidentemente di metodi ben poco in linea con gli interessi economici che ancora sostengono gli esperimenti sugli animali. Per questo chiediamo che il Governo scelga di investire su metodi di ricerca attendibili e che garantiscano il reale progresso della scienza medica e la salvezza di milioni di animali e di esseri umani innocenti.» 
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